Secondo uno studio pubblicato dalla Suva, sembra che le donne siano le maggior responsabili di incidenti automobilistici, per questo motivo si dovrà studiare un piano di prevenzione rivolto in maniera specifica agli automobilisti di sesso femminile, soprattutto se lavoratrici!
Fino a poco tempo fa la maggior parte dei piloti di automobili era composto da uomini. Erano, infatti, poche le donne che si cimentavano nell’arte della guida e che si lanciavano nel traffico stradale. Da qualche decennio non è più così. Anche il sesso femminile, munita di patente, ha preso tra le mani il volante e pressando sull’acceleratore si lancia per le strade delle città con tutto quel che esso comporta tra pedoni, segnaletiche, manovre perfette, parcheggi malriusciti, multe ed incidenti: la vita dell’automobilista è davvero ardua. Così la donna, che in barba a proverbi di indubbia origine, si è spesso mostrata un’ottima automobilista, non a caso gli automobilisti di sesso maschile sono stati soggetto di un particolare piano di prevenzione a causa dell’elevato rischio di incidenti nei giovani automobilisti.
Da questa particolare attenzione si sono potuti registrare concreti risultati negli anni, tanto che uno studio del servizio centrale delle statistiche dell’assicurazione contro gli infortuni (SSAINF), pubblicato di recente dalla Suva, rivela che il rischio di incidenti stradali per i lavoratori dipendenti (maschi) dai 18 ai 64 anni è sceso del 26%nell’ultimo decennio, così come il rischio di lesioni gravi che è addirittura in calo del 34 per cento. MA lo studio però ha registrato anche un nuovo risultato che vede le donne al volante…come un pericolo costante, proprio come recita il famoso detto. Risulta infatti che lavoratrici dipendenti di età compresa tra i 18 e i 64 anni hanno registrato un calo del rischio di incidenti stradali, ma solo del 15 per cento. Ormai, le donne attive evidenziano un rischio di circa il 25 per cento maggiore rispetto agli uomini. Se si mette in relazione la frequenza infortunistica ai chilometri percorsi si consideri che in media le donne guidano il 40 per cento in meno rispetto agli uomini in termini di distanza percorsa il rischio delle donne è addirittura doppio.
Questo riscontro conferma i risultati di uno studio reso noto l’anno scorso dall’Ufficio prevenzione infortuni (upi), che aveva già richiamato l’attenzione sul maggiore rischio delle donne. I dati sugli assicurati LAINF pubblicati ora dalla Suva consentono di trarre ulteriori conclusioni: il maggiore rischio di incidenti automobilistici evidenziato dalla popolazione generale femminile è dovuto soprattutto all’incidenza delle donne lavoratrici. Inoltre risulta che il è il momento della giornata in cui il rischio delle donne lavoratrici supera più nettamente quello degli uomini sarebbe l’ora di punta del mattino (tra le 7 e le 8). Se ne deduce che il traffico frenetico del mattino è un fattore critico per il rischio delle donne lavoratrici. Secondo lo studio SSAINF, possibili spiegazioni sono lo stress e la minore pratica di guida. Il forte calo del rischio di incidenti tra i giovani automobilisti di sesso maschile dimostra quanto sia efficace una prevenzione mirata, ed è proprio per questo i risultati dello studio indicano che una maggiore prevenzione dovrà essere effettuata tra le automobiliste lavoratrici.