La storia e l’evoluzione dei diritti civili raccontata sul grande schermo attraverso la vita di donne che hanno cambiato la loro epoca
Donne reginette del grande schermo: a consacrarle è un’indagine del Center for the Study of Women in Television and Film, secondo la quale nei 100 film che hanno incassato di più al cinema negli Stati Uniti nel 2016, le donne hanno guidato le storie per il 29% dei lungometraggi, con un aumento del 7% rispetto al 2015. In occasione della Festa della Donna vogliamo celebrare questo record al femminile suggerendovi alcune pellicole, anche datate nel tempo, che raccontano le donne soffermandosi sui diversi ruoli che assume l’universo-donna nella società: madri, sorelle, amiche, amanti, lavoratrici e al fronte, vittime di violenza e donne violente, in contesti sociali e culturali differenti tra loro. Cominciamo da ‘Rosenstrasse’, del 2003, della regista Margarethe von Trotta.
Il film prende il titolo dal nome di una strada di Berlino dove, nel 1943, centinaia di donne manifestarono contro la deportazione dei propri mariti, ottenendone la liberazione; si gioca sul doppio filone del passato e del presente, personificati rispettivamente da Ruth, la donna che visse i fatti in prima persona, e che li ha rimossi, e la figlia Hannah, che tenta di ricostruirli grazie all’aiuto di una donna che salvò la madre in passato.
Un tema delicato e doloroso come quello della lotta al nazismo visto attraverso la forza e il coraggio femminile. Nell’indimenticabile ‘Il colore viola’ è ancora il coraggio femminile il vero protagonista: diretta da Steven Spielberg, con protagonista Whoopi Goldberg, la pellicola si focalizza su temi drammatici come abusi sessuali e razzismo, ma soprattutto sul coraggio che queste donne riescono a trovare, nonostante tutto.
In ‘Mona Lisa Smile’, del 2003, per la regia di Mike Newell, una professoressa di storia dell’arte degli anni ‘50, giunta in un prestigioso collegio femminile conservatore e reazionario della California, cerca di diffondere un nuovo punto di vista che privilegi la libertà e l’indipendenza femminile, svincolandola dall’immagine vigente all’epoca che identificava la figura della donna esclusivamente nella vita coniugale e nel ruolo di madre. E arriviamo adesso ai giorni nostri con altre importanti pellicole che scavano e raccontano l’universo femminile: nelle sale proprio in questi giorni Natalie Portman interpreta un ritratto dolente e intenso di Jacqueline Kennedy nella pellicola ‘Jackie’: “Ho studiato molto per prepararmi e ho letto tutto su di lei. Non volevo imitare nessuno, ma raccontare una donna costretta a dover tenere insieme il pubblico e il privato”. Altra imperdibile pellicola “Il diritto di contare”, dall’8 marzo nelle sale, una parabola di emancipazione femminile cui si aggiunge la lotta quotidiana per la riconoscenza dei diritti civili degli afroamericani.
La pellicola racconta la vera storia di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre scienziate afro-americane che hanno rivoluzionato gli studi alla Nasa. Il film mette in scena il razzismo e il sessismo ordinario dei bianchi, concentrandosi sui drammi silenziosi che muovono la storia, come quella dell’esplorazione spaziale americana raccontata attraverso lo sguardo di tre eroine intelligenti e ostinate che hanno cambiato alla loro maniera il mondo.
Senza la Johnson in particolare, nera e donna, John Glenn non sarebbe stato il primo americano nello spazio, o forse sarebbe morto in missione. Senza di lei, gli Stati Uniti non avrebbero messo piede e bandiera sulla luna.