Il femminicidio e lo stupro di massa: il ritorno dei mostri nel ventunesimo secolo
Siamo alla Commissione Esteri della camera dei deputati italiana.
La giornata è di quelle destinate a rimanere nella storia politica parlamentare.
Il presidente, Fabrizio Ciccitto, ha ritenuto – direi giustamente – di dedicare la giornata ai gravi avvenimenti accaduti a Colonia, nella Germania Federale, il 31 dicembre della notte di San Silvestro.
Il dibattito e l’analisi dei fatti sono affidati a prestigiosi rappresentanti del giornalismo e della politica:
l’attivista marocchina dei diritti umani, Karima Moual; il corrispondente del Frankfurter Allgemeine Zeitung a Roma, Tobias Piller; lo scrittore Carlo Panella; il giornalista del Corriere Aldo Cazzullo, nonché alcuni autorevoli miei colleghi parlamentari.
Un migliaio di immigrati, provenienti dal Maghreb, forse giunti in Germania da poche settimane o mesi , radunatisi all’interno della stazione, tradizionale luogo di manifestazioni in occasione delle festività di fine anno, come avviene anche a Zurigo, d’altronde, hanno sistematicamente aggredito le donne presenti attuando vere e proprie palpate e ruberie di massa nei casi meno gravi, stupri e violenze di ogni natura in quelli più gravi.
La maggioranza dei violentatori rimarranno impuniti, anche perché le forze di polizia presenti, prese alla sprovvista e in numero limitato, nulla hanno potuto per evitare il misfatto di massa.
Ora, è fuor di dubbio che, come per altri accadimenti della storia, quanto avvenuto rappresenti uno spartiacque nel rapporto tra i cittadini europei e le comunità islamiche – oggi venti milioni, forse cinquanta tra un decennio – già presenti all’interno dell’Unione europea.
Il rapporto tra uomo e donna all’interno della società è indubbiamente diverso tra nazione e nazione anche nel campo avanzato dell’occidente, figuriamoci nei paesi di religione islamica, pur tenendo conto che, anche in quell’area, esistono fondamentali differenze storiche e culturali, per esempio, tra il Marocco e la Tunisia da una parte e l’oscurantismo arabo saudita con l’aggiunta del califfato dall’altra .
E pur tuttavia, il ruolo e lo status della donna tra i milioni di cittadini musulmani nell’occidente europeo, è un problema nostro, riguarda il nostro avvenire, la nostra capacità di costruire un futuro di convivenza dei diversi nella pari dignità dei diritti e dei doveri.
La donna come essere inferiore, oggetto di sottomissione e sfruttamento, dedita al soddisfacimento dell’uomo, va bandita dalla società civile una volta per tutte e anche tra l’estesa comunità islamica.
Si impone per tutti un cambiamento culturale e di massa che inizia dalla scuola in grado di accogliere e formare giovani, di tante e diverse provenienze, all’apprendimento di un concetto di cittadinanza solidale, a cui tutti, anche nella loro diversità, si debbono attenere.
Religioni e culture diverse, in definitiva, non possono essere l’alibi per comportamenti inaccettabili nel contesto delle grandi democrazie europee.
Bando ai ribellismi e alla caccia alle streghe, qua e là già in atto, con la nascita di partiti e movimenti xenofobi e razzisti.
Sono l’humus su cui si costruisce l’odio ed il separatismo forieri di nuovi e ancor più gravi e drammatici fenomeni repulsivi.
Il controllo dei fenomeni migratori non si attuerà, d’altronde, con l’annullamento di Schengen e della libera circolazione, una delle più grandi conquiste del secolo ventunesimo. Ne verrà arrestato unicamente con metodi coercitivi di controllo e polizia, l’esodo di milioni di esseri umani dalle martoriate terre dell’africa e del medio oriente.
Avverrà creando una nuova cultura della convivenza: che parte dalla conoscenza e dal rispetto dell’altro.
Già dopo i crimini del Bataclan,e l’attacco alle comunità cristiane in Africa e in medio oriente, un uomo che viene dal sud del mondo, ci ha ammoniti a non chiudere gli occhi di fronte alla terza guerra mondiale del secolo ventunesimo. Si scatena a spicchi, portata dai lapilli che vagano nell’immensità della foresta umana provocando focolai distruttivi e mortali.
Eppure, nei periodi più foschi della storia è sempre apparso un visionario che ha rischiarato le tenebre e indicato il cammino all’umanità intera.
Gesù il Nazareno ( vero, Francesco ! )e poi tanti altri, sino a Gandhi e Martin Luther King.
Lo aspettiamo, per metterci in cammino.
E forse nascerà qualcosa di bello e di nuovo.