Entrambe le Rosse sui primi gradini del podio, non accadeva dal 2010 in Germania e dopo 16 anni a Montecarlo torna a vincere una Ferrari. Una vittoria meritata e con un chiaro messaggio alle avversarie: per il titolo mondiale la favorita è la Ferrari. Il fine settimana nel Principato è stato perfetto, senza errori, ma con qualche screzio all’interno della scuderia. Kimi Raikkonen, scattato dalla pole, ha dominato la gara fino a quando si è trovato di fronte i doppiati. In difficoltà, il muretto lo chiama per il pit stop, mentre Vettel resta in pista qualche giro in più del finlandese e al rientro in pista sorpassa il compagno di squadra. Una strategia che non è andata giù a Raikkonen che si è sentito defraudato della vittoria e la sua faccia scura alla premiazione, senza alcuna voglia di festeggiare, era eloquente. La Ferrari punta ormai tutto su Vettel e Raikkonen è solo il “secondo violinista” e 10 anni dopo l’ultimo mondiale a Maranello non si vuole lasciare nulla al caso. Vettel dopo aver preso la testa della corsa non l’ha più mollata e ha portato in porto la terza vittoria stagionale e allungato su Hamilton nella classifica mondiale a +25 punti. GP confuso per le Mercedes che per tutto il fine settimana non hanno trovato l’assetto giusto per concorrere con la Ferrari e non solo. Le Red Bull hanno dato filo da torcere e con Ricciardo è salita sul podio, mentre Bottas ha subito l’attacco delle Red Bull, oltre a perdere il duello con la Ferrari. Hamilton è stato disastroso in qualifica e in gara, dalla 13° posizione, non è stato mai competitivo e senza una strategia efficace e si è dovuto accontentare del 7° posto e con i sei punti guadagnati ha limitato i danni. Il GP di Monaco è stato molto noioso, con zero sorpassi, ma lo spettacolo non è stato certamente il primo pensiero della Ferrari, che con le due macchine davanti, al muretto si è più preoccupata a non commettere errori di tattica e strategia, perché su questo circuito cittadino chi parte davanti quasi sempre vince. Dopo sei gare Vettel comanda in classifica con tre vittorie e tre secondi posti, uno scenario che in pochi immaginavano. Anche se è solo l’inizio, come suggerisce Arrivabene, una cosa è certa: la SF70H è davvero competitiva.
G.S.
foto: Ansa