Ad un certo punto si fece buio e dall’alto una luce via via sempre più intensa ha invaso la scena: è il Deus ex machina, ovvero quella persona che, solo con la propria comparsa, riesce a risolvere le situazioni più intricate, come la crisi politica che sta attanagliando l’Italia. Fino alla settimana scorsa era un groviglio di consultazioni, negazioni, veti, disaccordi e di “Mai con…”. Ad un certo punto però Mattarella pronuncia un nome, “Draghi” e una formula che si appella ad “un Governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. Non si capisce se sia stato semplicemente il nome del prof. Mario Draghi – non per nulla ribattezzato SuperMario – o la formula del Governo non politico con la consapevolezza che potrebbero essere lasciati tutti fuori, ma c’è stata una conversione di massa, dove tutto va bene a tutti.
Renzi ha smesso di avanzare pretese, gli sta bene tornare a braccetto con M5s e addirittura con Lega.
Salvini è diventato il primo filoeuropeista, sembra quasi ansioso di lanciarsi nella nuova avventura draghiana, incurante della presenza dello storico nemico Renzi e ancor di più del Movimento.
Il Pd, del “mai con la Lega”, spera di passare inosservata, come del resto ha fatto fino adesso. Anzi, per giustificare il ripensamento sulla loro contrarietà alla Lega, si compiace del fatto che Salvini abbia dato ragione a loro sull’Europa.
C’è anche Berlusconi, che chiede Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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