In Svizzera i giovani consumatori di cannabis sono coscienti delle conseguenze che la droga può comportare nella loro vita
Vero è che bisogna fare sempre più informazione sui danni che le droghe, leggere o pesanti che siano, recano sugli uomini, ma è altrettanto vero che nel 2011 è difficile trovare un individuo che non sia cosciente degli effetti collaterali che un qualsiasi stupefacente procuri. Nonostante ciò, è giusto che si continui a fare prevenzione a cominciare dall’informazione nelle famiglie e nelle scuole, che ci siano maggiori controlli e che soprattutto i giovani, ovvero la categoria sempre più a rischio, siano resi coscienti dei rischi che corrono. Ma chi lo dice che non c’è abbastanza informazione sul tema?
In realtà proprio i giovani sono quelli maggiormente informati su un prodotto di così largo consumo, soprattutto qui in Svizzera dove si calcola che i consumatori di canapa indiana oscillino tra i 500’000 e i 600’000, per un quantativo complessivo di circa 100 tonnellate di hashish e marijuana all’anno.
Allo stesso modo, sembrerebbe che i giovani siano anche consapevoli dei rischi che l’uso prolungato di queste sostanze possono comportare e che almeno la metà dei consumatori ne abbia subito le conseguenze.
Questo è il risultato di uno studio sull’argomento diffuso in questi giorni da una nota agenzia.
La squadra di Pierre-André Michaud, primario dell’unità multidisciplinare di salute degli adolescenti al Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV), ha analizzato i dati di uno studio del 2002. Fra gli intervistati, 2’515 (35%) hanno detto di aver consumato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del mese precedente: 850 si sono dichiarati consumatori occasionali (cannabis al massimo due volte al mese), 1’227 consumatori regolari (cannabis almeno tre volte al mese) e 438 policonsumatori (cannabis e almeno un’altra sostanza illecita).
I policonsumatori si sono dimostrati la categoria più colpita dagli effetti negativi. Circa il 54% ha riscontrato problemi relazionali, il 38% individuali e il 34% scolastici. Con il 22%, si tratta inoltre del gruppo che ha avuto di gran lunga il più alto numero di problemi legati all’ambito sessuale.
Nonostante siano dunque in gioco degli elementi tanto importanti nella vita di un giovane quali relazioni interpersonali, comportamenti individuali e situazioni in ambito scolastico, il consumo degli stupefacenti tra i ragazzi non accenna a diminuire, anzi, preoccupa come il numero dei consumatori regolari sia così elevato e quindi come un maggior numero di individui sia destinato, prima o poi, a rientrare nella categoria dei policonsumatori ovvero quelli più a rischio di essere colpiti dagli effetti collaterali dell’uso di droghe.