Il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze delinea un quadro molto concreto della realtà europea su consumo e abuso di droghe. Vediamo i fatti principali
In molti paesi europei, a partire dagli anni ’70 e ’80, cannabis, eroina e amfetamine alimentano mercati della droga dalle dimensioni considerevoli. Nel corso del tempo hanno iniziato a diffondersi anche altre sostanze, tra cui l’MDMA negli anni ‘90 e la cocaina a partire dal 2000.
Il mercato europeo continua a evolversi e nell’ultimo decennio si è diffusa una vasta gamma di nuove sostanze psicoattive. Fra i recenti cambiamenti sul mercato delle sostanze illecite, collegati in ampia misura alla globalizzazione e alle nuove tecnologie, figurano l’innovazione nella produzione della droga e nei metodi di traffico nonché, relativamente a quest’ultimo, la nascita di nuove rotte.
Secondo la Relazione europea sulla droga 2016, l’analisi di quest’anno evidenzia per l’ennesima volta come l’Europa si trovi ad affrontare un problema di droga caratterizzato da una crescente complessità, in un quadro in cui gli stimolanti, le nuove sostanze psicoattive, l’abuso di farmaci e il consumo problematico di cannabis svolgono tutti un ruolo più ampio.
La relazione ci ricorda inoltre che alcune criticità del passato permangono, anche se le sfide che ora presentano sia a livello di politiche che di pratiche stanno cambiando. Il problema degli oppiacei in Europa resta una questione centrale nell’analisi del 2016, che riflette il notevole impatto che queste droghe continuano ad avere in termini di mortalità e morbilità.
Attualmente assistiamo a una relazione sempre più complessa tra il consumo di eroina e di oppiacei sintetici, accompagnata da un preoccupante aumento delle stime globali dei decessi correlati agli oppiacei.
Il Commissario europeo per la Migrazione e gli affari interni, Dimitris Avramopoulos, ha commentato: “L’Europa sta affrontando un problema crescente con le droghe. Nuove sostanze psicoattive, stimolanti, eroina e altri oppiacei continuano ad essere molto richiesti e offerti, con un impatto sempre maggiore sulla salute pubblica”.
Il ritorno dell’Ecstasy
L’ecstasy (MDMA), diffusa sul mercato nero sotto diverse forme e con i nomi più disparati (XTC, E, X, Eve, MD, cala), non è più semplicemente una droga di nicchia, diffusa in alcune sottoculture, ma fa ormai parte della vita notturna di tutta Europa. Secondo il rapporto appena pubblicato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) alcuni segnali indicano che l’ecstasy si starebbe diffondendo anche tra una nuova generazione di consumatori. Sono infatti circa 2,1 milioni i giovani europei tra i 15 e i 34 anni (ossia l’1,7% di questa fascia d’età) che affermano di aver consumato MDMA nel corso dell’ultimo anno. Rispetto ai rilevamenti precedenti, nove paesi su dodici hanno segnalato stime più elevate nel consumo di MDMA tra i giovani adulti.
Malattie e conseguenze dell’uso di droga
È noto che il consumo di sostanze illecite contribuisca alla diffusione delle malattie a livello globale, provocando problemi di salute di tipo cronico e acuto, che possono essere aggravati da vari fattori tra cui la via di somministrazione, la vulnerabilità individuale e il contesto sociale in cui queste sostanze sono consumate, si legge nel rapporto.
Tra i problemi cronici si annoverano la dipendenza e le malattie infettive correlate al consumo di droga, cui si affiancano danni a insorgenza acuta che dipendono in parte dal tipo di sostanza assunta; il danno maggiormente documentato è l’overdose.
Il consumo di oppiacei, pur essendo un fenomeno relativamente raro, continua a essere responsabile della maggior parte dei casi di morbilità e di mortalità associati al consumo di droga. I rischi sono elevati poiché gli oppiacei vengono assunti per via parenterale. In confronto, sebbene i problemi di salute connessi al consumo di cannabis siano chiaramente inferiori, l’elevata prevalenza dell’uso di questa sostanza può comunque avere implicazioni per la salute pubblica.
E la Svizzera?
Secondo Dipendenze Svizzera, e in base ai dati raccolti dalle indagini rappresentative sulla popolazione globale, si può concludere che la percentuale di persone al di sopra dei 15 anni che ha già assunto ecstasy almeno una volta nella vita è inferiore al 3%. Ma non bisogna illudersi: in determinati gruppi di consumatori l’uso di ecstasy è nettamente più diffuso, si legge nel comunicato di Dipendenze Svizzera. Questa sostanza fa ormai parte della cosiddetta “party culture” e, come dimostrano gli studi sulle acque di scarico, viene consumata soprattutto durante il fine settimana.
Nella sua recente pubblicazione “In-dipendenze”, Dipendenze Svizzera ribadisce quanto sia importante essere informati sull’ecstasy, sui suoi rischi, sulle modalità d’assunzione, sulle cifre relative al consumo, e consiglia prudenza. L’esperienza, infatti, dimostra che negli ambienti interessati c’è un grande bisogno di informazione sulle sostanze, i loro effetti e i loro rischi. Ciò rappresenta un’opportunità per la prevenzione.
In Europa esistono due tipi di cocaina…
…il più comune è la polvere di cocaina (un sale cloridrato, HCl), mentre meno facilmente reperibile è la cocaina crack, che si assume inalandone il fumo (base libera). La cocaina è prodotta dalle foglie di coca, quasi esclusivamente in Bolivia, Colombia e Perù, e viene trasportata in Europa sia per via aerea sia via mare.
Alcuni fatti in cifre
61,6 tonnellate è la quantità di cocaina sequestrata in Europa nel 2014
98 è il numero di sostanze psicoattive individuate per la prima volta nel 2015
34 è la percentuale dell’aumento dei reati connessi alla droga tra il 2006 e il 2014
16,6 milioni è il numero stimato di giovani europei (15-34 anni) che hanno consumato cannabis nell’ultimo anno
5,4 giorni alla settimana è il consumo medio di cannabis
5,8 giorni alla settimana è il consumo medio di eroina
Lo sapevi che…
…la metamfetamina e l’amfetamina sono stimolanti sintetici fabbricati in Europa per uso interno.
…i livelli dichiarati di consumo di cannabis nell’arco della vita variano in misura considerevole tra i diversi paesi, da circa 4 adulti su 10 in Francia e un terzo degli adulti in Danimarca e in Italia, a meno di un adulto su 10 in Bulgaria, Ungheria, Romania, Turchia e a Malta.
Attraverso l’analisi delle acque di scarico comunali, svolta nell’ambito di uno studio condotto in varie città, sono stati rilevati residui di cocaina, a conferma dei risultati delle indagini sulla popolazione.
…circa il 74 % delle richieste di trattamento per dipendenza da cocaina in Europa è riconducibile a Spagna, Italia e Regno Unito.
…l’MDMA (3,4-metilenediossimetamfetamina) viene consumata soprattutto in compresse, ma è sempre più diffusa anche in cristalli e in polvere.