Renzi: “Voto per Colle non bloccherà riforme”
L’elezione del presidente della Repubblica rischia di bloccare il percorso delle riforme Costituzionali e della legge elettorale? “Secondo me, no”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Lucia Annunziata che, nel corso di ‘In ½ ora’, ha molto insistito sulla partita Quirinale-riforme, anche alla luce delle cose dette ieri e oggi da Silvio Berlusconi. Siamo a dicembre, ha domandato la giornalista, riuscirete a fare almeno un voto sulla legge elettorale? “In commissione senz’altro sì – si è limitato a rispondere Renzi – spero che si possa anche iniziare la discussione sulle riforme al Senato”. “Sulla riforma elettorale eravamo spiaggiati e abbiamo fatto già la prima lettura del provvedimento, abbiamo approvato il Jobs Act, la riforma fiscale è partita, la riforma della scuola… questo è quello che serve al Paese, il resto sono chiacchiere politiche. Tornando alla riforma elettorale dico che, prima di Natale, passerà il voto della commissione e andrà in aula: la riforma Costituzionale andrà in aula il 16 dicembre”, ha aggiunto Renzi. Per le riforme Renzi pensa anche ai Cinquestelle, dopo il mezzo passo indietro di Grillo: “Se vogliono partecipare c’è posto per tutti, ma non escludendo Berlusconi dal tavolo. Berlusconi sta al tavolo, ma non dà più le carte. Le ha date per 20 anni, oggi non è più maggioranza”. “Io parlo con Fitto? Ci sono altri che parlano con lui – dice ancora -. Ho opinioni diverse da lui, ma c’è documento di accordo Fi-Pd, nel quale l’Italicum è prima di nuovo Capo dello Stato. Mandare avanti riforme è l’unico modo per dare senso a questa legislatura”, precisa.
“Meno fiducia in me? Importante è non perderla nell’Italia”, dice poi. “Il calo di fiducia non mi fa male. È naturale che quando provi a cambiare cose che stanno lì da anni, come le regole sul mercato del lavoro o sul fisco, è inevitabile perdere consenso. Un politico vero dovrebbe cambiare il Paese senza stare a guardare ogni giorno i sondaggi. Se dovessi stare a palazzo Chigi per contentare tutti, farei come quelli che mi hanno preceduto”.
“Ho girato molto, non è vero che non ci metto la faccia, dice poi. A Genova, per esempio, non sono andato perché mi vergogno visto che ci sono state alluvioni nello stesso posto. Ci vado non a fare passerelle, ma quando ho identificato il burocrate che ha bloccato i lavori”. Altri fanno passerella come Salvini, spiega ancora il premier: “Loro scommettono sul fatto che l’Italia non ce la fa, io penso il contrario. Se ci mettiamo l’impegno vinciamo la sfida della globalizzazione”
Fonte: Adnkronos