Dimessi Bellanova, Bonetti e Scalfarotto di Iv. Renzi: “la crisi è aperta da mesi, e non da noi”
Non è colpa di Italia Viva, la crisi di Governo è in atto da diversi mesi, afferma Matteo Renzi in apertura della conferenza stampa conclusa nella serata di oggi. Si trattava di un appuntamento molto atteso per le sorti del Governo Conte II che negli ultimi tempi è stato messo fortemente in discussione proprio dal leader di Iv. Accompagnato dalle ministre Teresa Bellanova, Elena Bonetti e dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni dei compagni di partito: “È molto più difficile lasciare una poltrona che aggrapparsi allo status quo. Noi viviamo una grande crisi politica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello di risolvere i problemi, non nasconderli”.
A nulla sono valse le ultime affermazioni del premier Conte che aveva affermato la volontà di lavorare fino all’ultima ora “per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”. Aggiungendo: “Confido che ci si possa trovare intorno a un tavolo. Se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggioranza e nuova coesione”. Ma Renzi è già oltre e nel certificare l’uscita di Iv dalla maggioranza afferma che “nell’affermare la fiducia incrollabile nel Presidente della Repubblica, noi pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del Consiglio”, ha aggiunto Renzi. “Abbiamo posto tre questioni al premier. La prima è di metodo: non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri, abbiamo fatto un governo per non darli a Salvini”, spiega quindi Matteo Renzi, con chiaro riferimento alla delega ai Servizi affermando che c’è stato un uso “discutibile della delega ai servizi”.
Un campo di battaglia, come ormai è noto, è il Recovery Plan, ma soprattutto il Mes. Spronato da Mattarella, Renzi accetta di approvare il Recovery Plan che passa con l’astensione dei ministri renziani, ma non si abbandona la questione del Mes: “resta un grande problema, perché non si prende il Mes? Mes vuol dire più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è inspiegabile, irresponsabile” afferma il leader di Iv. Nello stesso tempo però Renzi ci tiene a precisare che non c’è nessuna pregiudiziale su Conte, “né sui nomi né sulle formule” tranne che per le forze della destra. “Noi – ha spiegato Renzi – non faremo mai i ribaltoni, non daremo mai vita a un governo con quelle forze della destra antieuropeista e sovranista che abbiamo combattuto. Questa è l’unica pregiudiziale che mettiamo”.
“Ma – precisa il leader di Iv – come non c’è alcun veto da parte nostra sia chiaro, sia per questa maggioranza che per una eventuale maggioranza in forma diversa, che non c’è un solo nome per palazzo Chigi. Chi dice: o Tizio o voto, lui sì che è irresponsabile, lui sì che personalizza. Noi non abbiamo problemi o preclusioni ma non siamo quelli che si aggrappano a un nome secco”.
Il Conte Bis finisce così? “Spetta a Conte deciderlo. Ho messo un solo paletto: no ribaltoni e no alla destra sovranista e antieuropeista. Poi – aggiunge Renzi – si è pronti a discutere di tutto: un governo con la stessa maggioranza, un governo tecnico oppure andare all’opposizione. Non ci interessa il nostro destino ma quello del Paese”. Per Renzi si voterà solo nel 2023, quindi non ammette le elezioni anticipate, richieste a gran voce invece dal centrodestra. La risoluzione della crisi, secondo Matteo Renzi, resta nelle mani del premier ma ogni soluzione deve essere discussa nelle sedi istituzionali, cioè in Parlamento. Giuseppe Conte, impegnato nel Consiglio dei ministri, in serata ha fatto sapere di non voler rispondere immediatamente a Renzi, ma in apertura della seduta si è esposto sulla questione in questi termini: “Purtroppo questa sera Italia viva si è assunta la grave responsabilità di aprire una crisi di governo. Sono sinceramente rammaricato, e credo di potere interpretare anche i vostri pensieri, per il notevole danno che si sta producendo per il nostro Paese per una crisi di governo nel pieno di una pandemia e di una prova durissima che il Paese sta attraversando. Se un partito fa dimettere le sue ministre, questo non può essere considerato un fatto estemporaneo, non si può sminuire la gravità di questa decisione”.
La crisi di governo è dunque confermata dallo stesso Conte che, con tali affermazioni, lascia presagire a breve dei passaggi molto importanti che delineeranno la struttura della crisi.
2 commenti
Che succede coi vacini sono affidabili?
Certo, bisogna vaccinarci tutti