Di Maio invoca la formula ‘smart nation’ per l’Italia, mentre per Salvini ci vogliono più culle
C’erano tutti a Cernobbio, di fronte alla platea del Forum Ambrosetti, quelli dell’opposizione che hanno presentato i programmi in vista delle elezioni politiche del 2018. A cominciare dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, giunto sul Lago di Como nonostante le critiche di alcuni dei suoi compagni di partito, che ha sottolineato l’importanza di puntare sugli aspetti di innovazione tecnologica. “Io porto oggi a questo tavolo la nostra idea di Paese, l’idea di governo del M5S: un’idea di governo fondata sulla innovazione tecnologica”. “Noi vogliamo una Italia smart nation, che investa nelle nuove tecnologie sia nel pubblico sia nel privato.
Quindi che cominci a creare lavoro e valore in questo settore” ha aggiunto Di Maio. “Vogliamo governare questo Paese. In questi anni è stato detto molto sul M5S, ma alcune posizioni sono state anche strumentalizzate ed esasperate. Non vogliamo un’Italia populista, estremista o anti europeista, il nostro obiettivo è creare e non distruggere”, ha proseguito il leader pentastellato. “Vogliamo un Paese in cui creare un’impresa deve essere semplice come creare un sito internet, un Paese che deve avere una visione di medio e lungo termine e per farlo deve servirsi delle sue migliori energie e intelligenze”.
Di Maio ha dovuto rassicurare il “popolo di Cernobbio” che il Movimento 5 Stelle non vuole “un’Italia populista, estremista o anti europeista”, che il suo obiettivo ” è creare e non distruggere” e che il partito di Grillo “non è contro le imprese”. E conclude affermando che “è arrivato il momento di regolamentare il rapporto tra i portatori di interesse e la politica, ispirando questo rapporto alla trasparenza e alla partecipazione. È stato detto in questi anni che siamo contro le imprese e il giusto profitto. Nulla di più sbagliato. Vogliamo tutelare in questo Paese chi crea valore e per farlo dobbiamo prima di tutto fare la guerra agli sprechi della spesa pubblica e ai privilegi”.
È intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini che rivolgendosi alla platea di imprenditori definiti “partner di pari livello” ha esposto il suo piano di governo secondo il quale “Gentiloni si accontenta, io no. L’Italia merita di correre, con meno vincoli e meno tasse. Oggi propongo il nostro programma di governo, l’anno prossimo sarò qui come Lega di governo”. A chi gli ha chiesto di commentare la convinzione espressa da Luigi Di Maio che il Movimento 5 Stelle sia “l’ultima speranza” per l’Italia, ha risposto: “Chiedetelo ai romani, chiedetelo a un romano qualunque…”. Non potevano poi mancare le riflessioni su l’ex premier “Renzi – ha proseguito Salvini – ha finito la sua parabola. Nel centrodestra stiamo per definire alcuni punti da presentare agli italiani. Ho sempre la speranza che il parlamento approvi una legge elettorale seria e maggioritaria. Purtroppo sia a destra che a sinistra ci sono tifosi del proporzionale, del caos e del tirare a campare”.
E a proposito dello Ius Soli ha aggiunto che “è una follia. Oggi ho dimostrato numeri alla mano che l’Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze. Non dobbiamo diventare la sala parto dell’Europa”. Sulle alleanze, infine: “L’alleanza che vedo è quella di centrodestra, quella di Genova, di Verona di Monza, Piacenza e Sesto San Giovanni senza recuperare coloro che hanno tradito una volta. Per la prossima legislatura Salvini ha messo sul piatto il suo progetto per ridurre le tasse “con la flat tax”. Ma poi ha sottolineato la necessità di porre “più attenzione alle culle che a tutti gli altri indicatori”. Serve prima di tutto, ha detto, un paese che faccia più figli. “Conto di vedervi l’anno prossimo – ha concluso – non per raccontarvi quello che mi piacerebbe fare ma i primi tre o quattro mesi di risultati di chi al governo”.
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