Un capo intramontabile, che si abbina perfettamente ad ogni outfit
Ci sono capi da tenere sempre nell’armadio. Un abitino nero, un paio di comodi jeans, la classica camicia bianca e un trench, elegante versione del più classico e informe impermeabile. Nato su imitazione dell’impermeabile dell’esercito inglese, il trench ne ha fatta, eccome, di strada e negli anni è diventato un capo indispensabile, rimanendo fedele alle sue caratteristiche, come la chiusura a doppio petto e la cintura in vita, ma adattandosi anche ai gusti contemporanei. Classico o rivisitato, nero, beige o declinato in colori più forti, ideale nelle giornate di pioggia ma perfetto anche con il sole, il trench si rivela un must anche per questo autunno-inverno. Low cost, acquistabile per pochi euro nei grandi magazzini, o più pretenzioso, firmato e scelto con cura tra i pochi stand di una boutique del centro, il trench nasce durante la seconda Guerra Mondiale, commissionato, per vestire i soldati, dal ministero della Guerra inglese a quello che ben presto diventò Sir Thomas Burberry. Il modello originale aveva le spalline, i revers grandi, il laccetto al polso per non far passare l’acqua, un anello sullo sprone per attaccarvi il necessario, e cinturone in vita. Il cotone con cui era realizzato era particolare, idrorepellente e super resistente, la cui paternità, come per molte delle geniali idee della storia, è ancora in discussione tra Burberry, Mackintosh e Aquascutum. In principio fu il beige. Ambiguità, negatività o, al contrario, positività. Al trench si abbina in maniera naturale una sensazione di mistero, forse perchè è stato il protagonista indiscusso dei migliori film noir, in cui la femme fatale di turno indossava il trench con disinvoltura, magari abbinato a un borsalino. Nella cinematografia e all’interno del jet set d’Oltreoceano, il trench è stato spesso protagonista con ruoli sempre diversi. Ora tentatore sul corpo di Marlene Dietrich, ora zuppo ed estremamente romantico su quello di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Battagliero, se indossato da Maryl Streep in Kramer contro Kramer; affascinante su Humphrey Bogart; stile rock con Kate Moss. Classico – appena sotto al ginocchio – lungo a metà coscia o corto, chiaro o scuro, in pelle, camoscio, lana e cashmere o cotone, ma rigorosamente sempre doppiopetto, con cintura e baschina sulla schiena, la giacca della casa di moda inglese è l’oggetto del desiderio di moltissime fashioniste. Se invece il trench vi piace, ma non siete sicure che faccia per voi (o per il vostro portafoglio), la soluzione è di mettersi alla prova con un modello low cost. A partire dalla versione tre quarti in rasatello di Stradivarius (circa 30 euro) per arrivare a quella classica di Top Shop (a partire da 100 euro), l’offerta è infatti vastissima. Pull&Bear e H&M lo propongono tanto lungo che corto a un costo variabile da 50 a 70 euro, mentre Conbipel, La Redoute e Zara sono un po’ più cari, pur restando comunque entro i 100 euro. Indossare il trench non è facilissimo. La versione classica, infatti, è carica di fascino, ma sta bene a poche perché “abbassa” e – inevitabilmente – “allarga”. Meglio allora optare per i modelli corti (che appoggiano sul lato B) o per quelli a metà coscia. Se rispettate questo accorgimento, potrete ricreare un look alla Audrey Hepburn scegliendo di indossare scarpe basse (al top le ballerine), pantaloni skinny e foulard. Per quanto riguarda il colore, invece, la tinta per eccellenza di questo capo è il beige, ma anche il marrone e il blu si prestano a diversi abbinamenti. La portabilità è varia ed è legata in particolar modo al tessuto: pelle, camoscio, seta, cashmere e in generale i materiali preziosi e/o lucidi sono da destinarsi alla sera, mentre il cotone, la lana e il rasatello al giorno.