La scorsa settimana il Consiglio nazionale ha approvato con 129 voti contro 54 una mozione di Ivo Bischofberger del PPD che chiede di aumentare la franchigia minima delle casse malattia. Spontaneamente sorge la domanda: perché?
Bischofberger ribadisce come “dal 1996 i premi netti sono più che raddoppiati, mentre i salari e le rendite non riescono a seguire questo andamento. È quindi aumentato l’onere per gli assicurati. A subire questa evoluzione è soprattutto il ceto medio, che non beneficia né della riduzione dei premi né delle prestazioni complementari”.
Inoltre “L’incremento dei costi dell’AOMS è però aggravato anche dal ricorso sempre più frequente al medico per problemi di salute di poco conto e dalla pressoché totale rinuncia a mettere in discussione inutili ripetizioni di determinate analisi. In questo modo, soprattutto gli assicurati che hanno scelto la “franchigia standard” di 300 franchi ricorrono a prestazioni a carico dell’assicurazione malattie, finanziata secondo il principio della solidarietà, che spesso risultano inutili o che perlomeno potrebbero essere pagate di tasca propria”.
Solo la sinistra e il Consiglio federale si sono opposti alla mozione, dagli altri partiti Bischofberger ha trovato consenso: “Chi deve in maggior dimensione partecipare ai costi ci pensa di più se andare dal dottore è sensato o se per una bagatella aspettare e bere tè sarebbe una possibilità”, ha commentato Regine Sauter de I Liberali. Per l’UDC Raymond Clottu ha dichiarato che “Per far sì che i premi della cassa malattia rimangano pagabili dobbiamo fortificare la responsabilità di ognuno”.
In forte contrasto con ciò che chiede Bischofberger e a cui il nazionale ha dato seguito con l’approvazione la scorsa settimana sta soprattutto uno studio della Policlinique Médicale Universitaire e dell’Università di Losanna effettuato su 2’000 persone in collaborazione con medici generici secondo cui ben l’11% della popolazione svizzera nello scorso anno non si è recato ad un dottore per motivi economici. Non è servito inoltre l’intervento del ministro della sanità Alain Berset secondo cui l’aumento della franchigia non farà diminuire i costi sanitari. Il ministro Berset ha ricordato anche come dal 1996 già due volte sia stata aumentata la franchigia minima.
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