Lexie Wood, la figliastra, ha ricostruito la vita del patrigno, e di sorprese ne ha scoperte 54
Se si scrive che all’età di 87 anni nel luglio scorso è morto in Arizona Samuel Delbert Whitney, già si può immaginare la reazione dei lettori: e chi era costui? In effetti, non era nessuno, al di fuori della sua cerchia di amici e conoscenti – o piuttosto di amiche e conoscenti al femminile – erano in pochi a sapere della sua esistenza. Eppure, qualche settimana dopo la sua morte, i giornali di mezzo mondo hanno parlato di lui, e a farlo conoscere è stata Lexie Wood, la figliastra. Oggi, con il nuovo diritto di famiglia che dice che non c’è differenza tra figli naturali e figli legittimi, dire “figliastra” potrebbe sembrare dispregiativo, ma non c’è nessun intento negativo. Lexie Wood è la figlia dell’ultima donna con cui Samuel è stato prima di tirare i remi in barca, l’ultima di tantissime donne. Al suo confronto, Casanova rimedia davvero una brutta figura. Pensate, i figli accertati di Samuel sono 54, tutti con donne diverse. Si può immaginare che se i figli sono stati 54, le donne sicuramente molte di più.
Insomma, si è scoperto che Samuel non era un uomo qualsiasi ma un patriarca, a suo modo, o un re, se preferite, ma sicuramente lui non si sarebbe mai arrabbiato se qualcuno lo avesse chiamato “fedifrago” o magari anche “puttaniere”. In fondo era vero e per lui era anche normale.
Dunque, conosciamo la storia di Samuel perché ne ha parlato la “figliastra”, Lexie, appunto, il cui vero padre aveva abbandonato sia lei che la madre, la quale poi ha trovato in Samuel un amico, un amante, magari infedele, ma un amante con la A maiuscola. Samuel a 87 anni ci dava ancora sotto, magari aiutandosi con qualche pilloletta di Viagra, di quelle da 100 milligrammi, la dose più elevata, ma che volete, ad una certa età è già tanto che ci si sente vivi.
Lexie, dunque, ne ha parlato e molto bene, perché Samuel per lei è stato il padre che non aveva mai avuto. Ha detto: “Con me si è sempre comportato bene, mi ha fatto davvero da genitore. Da quando aveva cominciato la convivenza con mia madre aveva smesso di andare così tanto in giro”. Qualche scappatella, ma roba da nulla rispetto ai tempi d’oro in cui Samuel era un re, a suo modo, con tante regine, più o meno all’oscuro delle sue numerose avventure. O forse no, facevano solo finta di non sapere.
Prosegue Lexie: “Le donne lo cercavano perché era gentile e affascinante”. L’inizio è da romanzo di Hermann Hesse, anche Knulp, il personaggio indimenticabile dello scrittore tedesco, un barbone buono e colto, grande intrattenitore, era descritto come “gentile e affascinante”. Samuel, però, non era proprio come Knulp. Ascoltiamo Lexie: “Le donne lo cercavano anche perché aveva affari non proprio legali. Forse il suo fascino aveva a che fare anche con la droga, che queste ragazze andavano cercando. Oppure pensavano che avesse parecchi soldi, e quindi lo frequentavano”. Sarà come sarà, una cosa è certa, non era quel che si dice uno sfigato.
Samuel aveva lavorato nei locali e, a detta della figliastra, le sue attività non sempre erano state tutte legali, aveva avuto anche problemi con la giustizia. Con le donne no, era sempre andato a meraviglia. L’ultima figlia, la sorellastra di Lexie, ha tredici anni, la prima – sempre di quelle accertate – ne ha sessantanove. La tredicenne ce l’ha in custodia lei, Lexie, che sapeva che Samuel era un tipo, come dire?, irrequieto, ma non fino a questo punto. Rovistando nei cassetti del patrigno, Lexie ha trovato una pila di certificati di nascita, ma da una sua indagine sommaria è venuto fuori il numero magico di 54. Ora la donna ha deciso di approfondire l’indagine e di riunire tutti i figli di Samuel, e magari le loro madri, non tanto per dividere l’eredità – Samuel è morto che non aveva un dollaro bucato – quanto per rimettere insieme la famigliola. E’ una bella iniziativa quella di Lexie. Dubitiamo che Samuel si sia occupato di tutti i figli che aveva, però ci ha messo tutta la sua buona volontà, conservando uno per uno tutti i certificati di nascita, almeno quelli di cui aveva ancora memoria. E non era facile, davvero, ricordarsi nomi e volti di ognuno. Adesso che Samuel è morto, saranno loro a sapere chi e com’era il loro padre. Di solito sono i padri a sapere chi e come sono i figli, con Samuel è andata diversamente, ma va bene lo stesso. Samuel li ha amati tutti, a suo modo, magari ha amato soprattutto le madri, ma fa niente: dall’aldilà dove si trova Samuel è sicuramente contento che qualcuno li abbia riuniti uno per uno, proprio come a lui non era riuscito di fare. E così sia.