Sono andati in vacanza, a sciare o a fare il bagno al sole, e quando tornano scrivono ai giornali. Quest’ anno pare siano di moda le case abbandonate, o comunque in disordine. In Austria, ha scritto uno, le case non tenute a prova di decoro urbano, vengono espropriare. E un altro s’è chiesto: possibile che non esista una legge che obblighi i proprietari a tenere le case (e le facciate nei centri storici, in particolare) in ordine? E molti giornali non sanno rispondere.
L‘armamentario giuridico (come lo chiamava Einaudi) c’è invece tutto, in Italia. I regolamenti edilizi, già daU’800 prevedono norme che danno ai Comuni la possibilità di fare i lavori necessari (al decoro, o alla sicurezza) e di pone poi le relative spese a carico dei proprietari. L’art. 827 del Codice civile del 1942 (e tuttora in vigore) prevede addirittura, dal canto suo, che gli immobili “vacanti” sono di proprietà dello Stato.
E allora, se è così (come è così) perché non si agisce?
La situazione è cambiata, eccome. Per questo non si agisce, per un minimo di pudore anche e perché, comunque, gli immobili sono stati trasformati da sogno in incubo dalla tassazione del 2011, mantenuta dai Governi successivi e addirittura aggravata dall’attuale. A parte il fatto che anche molti immobili pubblici (dello Stato e di enti locali senza poteri impositivi o con poteri insufficienti) sono in condizioni degradate.
Quando viaggiamo in treno o in automobile anche nella fiorente Emilia, siamo colpiti ad esempio dall’enorme quantità di case Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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