In questi giorni abbiamo tanto sentito parlare di questo virus mortale, ma sappiamo davvero tutto?
La cronaca giornaliera sta allarmando tutto il mondo con questa nuova epidemia, e i casi si sono diffusi anche in Europa e Stati Uniti. Si tratta della peggiore epidemia da quando è stato scoperto il virus, ovvero dal 1976, è iniziata lo scorso aprile. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) a essere colpiti sono particolarmente la Guinea, la Liberia e la Sierra Leone. Finora circa 9000 persone sono state contagiate. Per circa 4500 di loro i soccorsi sono arrivati troppo tardi. Così l’organizzazione mondiale della Sanità (OMS), ritiene che per fermare l’epidemia saranno necessari ancora mesi di lavoro, nel frattempo continua a pubblicare aggiornamenti sulla propria pagina web, ma soprattutto si sollecita la gente a conoscere per bene i sintomi in modo da poterli riconoscere in tempo. Ma soprattutto è bene conoscerei metodi di contagio per non entrare in contatto con questo virus letale. L’UFSP però rassicura gli svizzeri che se dovesse verificarsi un caso di Ebola nella confederazione, gli ospedali sarebbero pronti e disporrebbero delle strutture mediche necessarie e che al momento, dunque, non occorrono misure supplementari.
Cosa è l’Ebola:
È un virus è estremamente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae, come il virus Marburg, che causa problemi simili. Il virus sembra che provenga dalle volpi volanti, grossi chirotteri che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali, a cui però non causa in essi nessuna sintomo. Il virus potrebbe essere passato all’uomo attraverso il fenomeno del bush-meat, cioè la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati.
I sintomi:
Ebola, si trasmette molto velocemente, provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale. Inoltre il periodo di incubazione è breve e va dai 2 ai 21 giorni durante i quali può sopraggiungere la morte. Per questo motivo si parla di incubazione breve. Nello specifico i primi sintomi sono febbre, mal di testa, diarrea, vomito e inspiegabili emorragie inspiegabili, ma anche dolore ai muscoli e agli arti superiori e inferiori e problemi al sistema nervoso centrale.
La trasmissione:
Purtroppo avviene molto rapidamente attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con aghi o coltelli usati dall’ammalato. Non è stato accertato nessun caso di contagio nell’uomo attraverso l’aria, ma è stata dimostrata nelle scimmie la trasmissione in goccioline contenenti il virus. È probabile che la trasmissione possa avvenire anche attraverso i rapporti sessuali. Nei villaggi o nelle zone più remote i contatti frequenti tra gli ammalati e i parenti aiuta la trasmissione del virus.
La prevenzione:
Inutile dire che bisognerebbe evitare qualsiasi tipo di contatto con persone affette anche se tutti sono concordi con il fatto che i normali contatti sociali, come la vicinanza fisica o le strette di mano, non permettono la trasmissione. Il virus inoltre, per alcune ore riesce a sopravvivere all’esterno. Per questo motivo è consigliabile fare attenzione all’igiene e lavarsi spesso le mani. Può accadere, infatti, di toccare qualcosa di infetto e subito portare le nostre ani agli occhi o in bocca, in questo modo il virus entrerebbe in contatto con i nostri fluidi corporei contagiandoci. È bene dunque lavarsi spesso le mani con agenti disinfettanti, poiché nonostante la resistenza all’esterno, il virus muore a contatto con i disinfettanti, come la candeggina. Nel caso il sospetto di contagio sia evidente bisogna subito mettersi in contatto con le autorità sanitarie, che procederanno alla quarantena e all’isolamento del paziente.
Le cure:
Attualmente non vi è alcun trattamento specifico contro il virus Ebola; possono essere curati solo i sintomi della malattia. Tra i tentativi, è stato provato anche la trasfusione di individui colpiti dal virus e sopravvissuti. È importante il tempestivo intervento: prima si adottano provvedimenti medici e con più professionalità sono erogate le cure, maggiore è la probabilità di sopravvivenza. Infatti, quando le vittime vengono immediatamente idratate, nutrite e curate con appositi farmaci antipiretici – c’è comunque una probabilità di sopravvivenza, come è successo a due medici a cui è stato somministrato in via eccezionale il farmaco Zmapp, ma soprattutto curati negli Stati Uniti con farmaci antipiretici e reidratati. Nuovi metodi di cura sono in fase di sperimentazione o di valutazione, che non saranno disponibili fintanto che non saranno omologati. È in corso anche la ricerca di un vaccino: le conoscenze acquisite finora mediante sperimentazioni su scimmie sono promettenti.
Come si contrae il virus Ebola:
- baciando una persona malata
- toccando qualunque oggetto su cui il fluido è caduto
- mangiando il cibo di un malato
- pulendone il cadavere
- avendo rapporti sessuali con chi ha contratto il virus