L’Organizzazione mondiale della sanità parla di quasi duemila casi di infezioni dal virus Ebola, un’epidemia definita la peggiore degli ultimi quattro decenni. L’Onu invita i governi a non creare panico
Il numero di casi di infezione dal virus Ebola, che causa una febbre emorragica, in Africa occidentale è salito a 1.975. Lo ha riferito l’Organizzazione mondiale della sanità. Tra questi, i morti nei quattro Paesi colpiti dall’epidemia sono 1.069. Il bilancio aggiornato comprende 128 nuovi casi e 56 decessi avvenuti tra domenica e lunedì della scorsa settimana, la maggior parte dei quali in Liberia e Sierra Leone.
Nel frattempo il governo della Liberia ha comunicato che dopo la richiesta avanzata agli Stati Uniti dalla presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, il paese africano riceverà dagli Usa il farmaco sperimentale ZMapp per trattare i pazienti infettati dal virus Ebola. Il siero ZMapp, prodotto dalla società californiana Mapp Biopharmaceutical con sede a San Diego, è quello utilizzato sui due operatori sanitari americani contagiati in Liberia e in fase di miglioramento. Il farmaco è stato somministrato anche al missionario spagnolo Miguel Pajares, morto la scorsa settimana in un ospedale di Madrid dopo essere stato rimpatriato dal Paese africano dove si era ammalato. L’azienda biofarmaceutica – ricorda la Bbc online – ha specificato di avere sempre fornito gratuitamente il siero a base di anticorpi monoclonali, testato solo sulle scimmie e mai sull’uomo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha reso note le conclusioni raggiunte la scorsa settimana a Ginevra dal gruppo di esperti consultati per valutare la possibilità di somministrare prodotti anti-Ebola non ancora approvati. Il panel concorda sull’eticità dell’intervento, considerata l’eccezionalità della situazione, a patto che vengano rispettati precisi criteri fra cui trasparenza delle cure, consenso informato, libertà di scelta, riservatezza e tutela della dignità dei pazienti.
Il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, non nasconde le sue perplessità dopo il via libera degli esperti consultati dall’Organizzazione mondiale della sanità all’impiego di trattamenti anti-Ebola ancora sperimentali, per cercare di porre un freno all’epidemia che ha colpito l’Africa occidentale. “La sperimentazione di un farmaco è sempre necessaria”, anzi “imprescindibile, prima che il prodotto stesso venga introdotto per l’uso di massa”. Altrimenti “si rischia di creare grande confusione”, un caos dove “i rischi potrebbero superare i benefici”.
Gli specialisti sentiti dall’Oms indicano fra i criteri etici da rispettare la trasparenza, ma “mi sembra che in questo caso di trasparenza ce ne sia molto poca, visto che di questo farmaco non sappiamo praticamente niente”, commenta Garattini all’Adnkronos Salute, riferendosi in particolare al siero made in California ‘ZMapp’. La Germania ha invitato i suoi connazionali a lasciare Guinea, Liberia e Sierra Leone, i paesi maggiormente colpiti dall’Ebola, mentre il bilancio delle vittime provocate dal virus continua ad aumentare in West Africa. Il portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Martin Schaefer, ha dichiarato ai giornalisti di avere aggiornato gli “avvertimenti per i viaggiatori” al termine di un incontro dell’unità di crisi dedicato all’epidemia di febbre emorragica in Africa occidentale. Intano il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha detto, nel corso della trasmissione UnoMattina, che il rischio ebola in Italia è “ridotto a minimi termini”. “Uso la parola minimi termini per utilizzare un’espressione prudenziale perché c’è sempre la statistica, ma contrarre l’ebola è veramente molto complesso in un Paese ad alto livello di igiene e tecnologico come il nostro”, ha sottolineato il ministro ricordando come da aprile scorso siano stati istituiti “controlli molto rigorosi alle frontiere, a bordo degli aerei e negli aeroporti”.
Questi controlli comprendono 33mila screening sui migranti a bordo delle navi impegante nell’operazione „Mare Nostrum“, controlli effettuati da personale medico sanitario dal 21 giugno.
Invitando i governi a non creare il panico, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato il progetto di rafforzare la risposta globale contro l’epidemia di Ebola e di porre il virus sotto controllo. Ban ha nominato il medico britannico David Nabarro coordinatore dell’Onu per l’Ebola, incaricato di monitorare la strategia mondiale contro il virus che ha provocato piu’ di mille morti. “Dobbiamo evitare il panico e la paura. L’Ebola si può prevenire”, ha affermato Ban in conferenza stampa a Palazzo di Vetro a New York. “Con risorse, sapere, azione precoce e volontà, la gente può sopravvivere alla malattia”, ha spiegato, aggiungendo che il virus è stato posto sotto controllo in altre zone e che può essere fatto anche qui.