Oms: strage “senza precedenti”
Camici bianchi decimati dall’epidemia di Ebola in Africa. “A oggi oltre 240 operatori sanitari sono stati contagiati in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone, e più di 120 sono morti”. Uno su due. A lanciare l’allarme di una strage “senza precedenti” è l’Organizzazione mondiale della sanità che ricorda i medici, gli infermieri e gli altri operatori infettati dal virus come “eroi nazionali”. Angeli che hanno sacrificato la vita sul campo di battaglia contro l’Ebola. Questo bollettino di guerra che si allunga ogni giorno “ha reso difficile per l’Oms garantire il supporto di un numero sufficiente di personale sanitario straniero”, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità. Perciò “l’Unione africana ha lanciato un’iniziativa urgente per reclutare nuovi operatori sanitari tra i Paesi membri”. Il problema più grave è che di fronte a questa moria dilaga il panico. “Il fatto che tanti operatori sanitari si siano ammalati aumenta ansia e paure: se anche medici e infermieri sono stati colpiti dal virus, che chance ha la popolazione generale?”. Inoltre “in alcune zone gli ospedali sono considerati degli ‘incubatori’ di infezione”, tanto da essere “evitati dai pazienti con qualsiasi tipo di malattia, riducendo i livelli generali di assistenza sanitaria”. Domenica scorsa è morto uno dei 3 operatori sanitari colpiti dal virus Ebola in Liberia e sottoposti al trattamento con il siero sperimentale ZMapp, lo stesso che ha guarito il medico americano Brantly. Il quotidiano locale ‘Front Page Africa’ riporta la notizia del decesso del medico liberiano Abraham Borbor, contagiato mentre prestava assistenza ai malati al John F. Kennedy Medical Center di Monrovia. Il ministro per l’Informazione Lewis Brown ha definito il decesso “uno shock”. Borbor “era riuscito a muovere i primi passi e i sanitari confidavano in una ripresa completa”. Gli altri due medici in terapia, un nigeriano e un ugandese che si sono ammalati mentre lavoravano in Liberia, sono ancora sotto trattamento, riferisce il governo. Intanto l’epidemia che in Africa occidentale ha causato finora 1.427 decessi su 2.615 casi tra confermati, probabili e sospetti, è arrivata anche nell’Africa centrale. Dopo varie morti ricondotte inizialmente a una febbre emorragica misteriosa nella Repubblica Democratica del Congo, il governo di Kinshasa ha confermato la presenza del virus Ebola anche nella Repubblica Democratica del Congo. “I risultati delle analisi sono positivi. Il virus Ebola è confermato nella provincia dell’Equateur”, nel nord-ovest del Paese, ha dichiarato il ministro della Sanità, Fe’lix Kabange Numbi.
Nigeria, fuga di massa dopo attacco guerriglieri Boko Haram
Il gruppo islamista armato Boko Haram ha lanciato una nuova offensiva contro una città del nord-est della Nigeria, Gamboru Ngala, causando la fuga di migliaia di abitanti verso il vicino Camerun, secondo le testimonianze raccolte dalla France Presse. I gruppi di miliziani pesantemente armati hanno dato il via a un’azione coordinata questa mattina all’alba, prima contro una base militare poi contro un posto di polizia. Gamboru Ngala, nello stato di Borno, si trova al confine con il Camerun. In un precedente attacco a maggio i guerriglieri di Boko Haram avevano ucciso più di 300 civili. Secondo i responsabili locali, Boko Haram controlla adesso la strada principale che collega Maiduguri, la capitale dello stato di Borno, con Gamboru Ngala. A metà agosto il Camerun ha annunciato la chiusura del confine con la Nigeria a causa dell’epidemia di Ebola che ha toccato il Paese.