Gli svizzeri sono chiamati alle urne il prossimo 25 settembre, vediamo nel dettaglio quali sono i tre argomenti in votazione
A favore o sfavore dei pensionati?
Iniziativa popolare “AVSplus: per un’AVS forte”
Di cosa si tratta:
L’iniziativa chiede che tutte le rendite di vecchiaia dell’AVS, attuali e future, siano aumentate del 10%.
Gli argomenti in breve:
I promotori dell’iniziativa, partiti e sindacati, ritengono che, nel sistema della previdenza per la vecchiaia, l’AVS debba concorrere in misura maggiore a formare il reddito pensionistico, data l’importanza rivestita dall’importo delle rendite dell’AVS, soprattutto per le persone con salari medio-bassi.
La rendita di vecchiaia minima completa ammonta attualmente a 1175 franchi al mese, quella massima a 2350. Le coppie sposate e i partner registrati possono percepire complessivamente al massimo 3525 franchi al mese. I promotori dell’iniziativa ritengono che le rendite di vecchiaia dell’AVS siano troppo esigue, in particolare per le persone con redditi medio-bassi. Chiedono pertanto di aumentarle del 10%. Le rendite dell’AVS per vedove e orfani e le rendite di invalidità dell’AI rimarrebbero invece invariate.
“Invece di portare l’età di pensionamento a 67 anni e ridurre le prestazioni, dobbiamo realizzare il progetto generazionale ‘AVSplus’: i giovani saranno infatti sgravati, poiché dovranno pagare contributi inferiori a quelli del secondo pilastro e di gran lunga inferiori a quelli per un terzo pilastro, mentre gli anziani percepiranno una rendita cospicua e solida”, scrivono tra l’altro i sostenitori.
Critiche e contrari:
Il Consiglio nazionale ha respinto l’iniziativa con 139 voti contro 53 e 1 astensione, il Consiglio degli Stati con 33 voti contro 9 e 1 astensione. Secondo il Consiglio federale, “con la riforma ‘Previdenza per la vecchiaia 2020’ il Consiglio federale propone pertanto una serie di misure volte a far fronte ai problemi di finanziamento e a mantenere invariato il livello delle rendite. Un aumento del 10% delle rendite di vecchiaia, come chiesto dall’iniziativa ‘AVSplus’, aggraverebbe la situazione”.
Secondo il comitato contro, di cui fanno parte partiti e federazioni, questa iniziativa “favorisce unicamente i pensionati che non ne hanno bisogno”. Inoltre l’aumento di rendita sarebbe un errore che costa caro. “L’accettazione dell’iniziativa costringerebbe a dover reperire ogni anno 5,5 miliardi di franchi supplementari, e questo fino al 2030”, scrivono i contrari, e “questo importo andrebbe ad aggiungersi al disavanzo di 7,5 miliardi di franchi già previsto e causerebbe una lacuna di quasi 13 miliardi di franchi all’anno”. Secondo i promotori dell’iniziativa, l’aumento delle rendite dovrebbe essere finanziato da un aumento dei contributi salariali. Ma sarebbe ingiusto prelevare miliardi di franchi sui salari della futura generazione, è quanto sostengono i contrari.
Più sicurezza o Stato ficcanaso?
Legge federale sulle attività informative (LAIn)
Di cosa si tratta:
La nuova legge fornisce al Servizio delle attività informative della Confederazione strumenti al passo con i tempi per individuare le minacce e salvaguardare la sicurezza. Nel contempo rafforza il controllo su tale Servizio.
Gli argomenti in breve:
Il Consiglio nazionale ha approvato il progetto con 145 voti contro 41 e 8 astensioni, il Consiglio degli Stati con 35 voti contro 5 e 3 astensioni. Il Consiglio federale sostiene che “in una situazione di crescente minaccia, il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha bisogno di strumenti moderni per continuare a garantire la sicurezza in Svizzera”. Per questo sarebbe necessario che la legge federale sulle attività informative fornisse questi strumenti. Tuttavia, il Consiglio federale dichiara che “per controbilanciare l’estensione delle competenze del SIC, la legge prescrive rigorose procedure di autorizzazione e rafforza sia la vigilanza sia i diritti dei cittadini nei confronti del SIC”. In più, norme dettagliate sull’acquisizione di informazioni e sul trattamento dei dati impedirebbero una sorveglianza generalizzata.
Critiche e contrari:
Contro la legge è stato chiesto il referendum, in particolare perché la legge consente di intercettare, registrare e analizzare anche comunicazioni private. Si teme che il SIC possa infiltrarsi nella sfera privata dei cittadini anche in assenza di un sospetto di reato e di fatto praticare una sorveglianza di massa.
Il comitato contro, composto da partiti e organizzazioni, sostiene che la LAIn intenderebbe ampliare in modo massiccio le competenze del Servizio delle attività informative della Confederazione, spalancando così le porte allo Stato ficcanaso. “Tutti saranno sorvegliati, non solo i criminali, anche in assenza di un sospetto. In futuro, tutte le e-mail, i messaggi Facebook e gli sms saranno intercettati e controllati praticamente a tappeto. Insieme alle intercettazioni telefoniche questi strumenti permettono la sorveglianza di massa”, scrivono i contrari.
Inoltre, l’esperienza dimostrerebbe che la sorveglianza a tappeto non impedisce alcun attacco terroristico. Al contrario: disporre di immense quantità di dati renderebbe impossibile riconoscere le informazioni davvero importanti. Infine, la legge non garantirebbe maggiore sicurezza, anzi porrebbe la Svizzera nel mirino di governi e terroristi stranieri.
Un aiuto all’ambiente o troppe costrizioni
Iniziativa popolare “Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse” (Iniziativa verde)
Di cosa si tratta:
L’iniziativa chiede che la Confederazione, i Cantoni e i Comuni adottino misure affinché l’economia impieghi le risorse in modo efficiente e preservi il più possibile l’ambiente.
Entro il 2050, la Svizzera dovrà ridurre il suo consumo di risorse in modo tale che, rapportato alla popolazione mondiale, non superi le capacità della Terra.
Gli argomenti in breve:
Il comitato promotore, sostenuto da diversi partiti, fondazioni ambientaliste e sindacati, si riferisce tra l’altro all’Accordo sul clima di Parigi e ai suoi obiettivi.
Inoltre “l’iniziativa agevola la promozione di tecnologie pulite e dell’economia circolare. Senza rinunce né misure che colpiscano i consumatori.
Già oggi esistono le necessarie soluzioni tecniche per economie sostenibili”. I sostenitori poi si riferiscono all’impatto ambientale e al fatto che “l’iniziativa persegue l’obiettivo di proteggere le risorse naturali quali i terreni coltivabili, le foreste e gli oceani, di ridurre l’emissione di CO2 e di arginare, per esempio, il disboscamento della foresta pluviale.
L’utilizzo sostenibile di materie prime come metalli, materiali rocciosi o calcestruzzo è fuori discussione”.
Critiche e contrari:
L’iniziativa viene respinta dal Consiglio nazionale (con 128 voti contro 62 e 2 astensioni) e dal Consiglio degli Stati (con 31 voti contro 13 senza astensioni).
Uno dei comitati contrari sostiene che l’iniziativa sarebbe una messa sotto tutela dei Verdi, che “obbliga i cittadini a modificare radicalmente il loro stile di vita.
Ogni Svizzero dovrebbe cambiare la propria alimentazione, limitare la mobilità e vivere con molti meno comfort.
I consumatori sarebbero messi sotto tutela e la loro libertà di scelta si ridurrebbe. Gli Svizzeri perderebbero il loro comfort e la loro qualità di vita!”.
Il comitato inoltre è contrario ad un’iniziativa “estrema”, con “una Svizzera come unico attore internazionale”, è contro “un maggior intervento dello Stato”, le “illusioni verdi” e “l’indebolimento della piazza economica svizzera”.
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