Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha lamentato che i Paesi stranieri non hanno risposto all’appello dell’Egitto per una maggiore collaborazione nella lotta al terrorismo e le loro intelligence non hanno condiviso le informazioni in loro possesso
L’aereo russo precipitato nel Sinai si è distrutto in volo. Lo ha detto al Cairo, Ayman al-Mokadem, capo della commissione d’inchiesta egiziana sul disastro. Il fatto che vi siano rottami disseminati “su un ampia area lunga 13 chilometri” fa ritenere che l’aereo si sia distrutto in volo, ha detto al-Mokadem, aggiungendo che le autorità non ne hanno ancora identificato le cause.
Per verificare le cause del disastro aereo, il cui abbattimento è stato rivendicato dalla cellula egiziana del sedicente Stato Islamico (Is), è in corso un’indagine. Jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) a Raqqa, in Siria, e miliziani della ‘Provincia del Sinai’, la cellula egiziana del gruppo, si sono vantati dell’abbattimento dell’aereo russo la settimana scorsa in Egitto in conversazioni telefoniche intercettate, riporta l’emittente Nbc, citando come fonti ufficiali americani. ”Stavano chiaramente celebrando”, riporta la Nbc. Nella conversazione ci si vantava dell’abbattimento dell’aereo spiegando come era stato possibile farlo precipitare. Prima dello schianto del jet russo, l’intelligence americana aveva intercettato un messaggio della cellula egiziana del Sinai che avvertiva che ”qualcosa di grande” sarebbe accaduto ”nella zona”.
Un funzionario dello scalo racconta ad al-Ahram, a condizione di anonimato, che i controlli sui passeggeri e sui bagagli si sono fatti più accurati, dopo che l’intelligence britannica ha parlato della possibile esplosione di una bomba nella stiva dell’aereo russo precipitato sabato 1 novembre scorso a 23 minuti dal decollo e costato la vita a tutte le 224 persone a bordo. ”I controlli sono diventati più rigorosi – ha detto il funzionario – È aumentato il numero degli impiegati per migliorare il processo di ricerca mentre le forze di sicurezza, polizia ed esercito, sono dispiegati in forza all’aeroporto per mantenere un alto livello di sicurezza”.
Intanto si viene a scoprire che il 23 agosto scorso un volo Thomson decollato da Londra Stansted per Sharm El Sheikh con 189 passeggeri a bordo ha evitato di soli pochi secondi l’impatto con un missile mentre si avvicinava alla località balneare sul Mar Rosso. Lo rivela il Daily Mail, precisando che il missile è passato ad appena 300 metri circa dal velivolo e che il ministero dei Trasporti ha confermato la notizia dell’incidente sfiorato. L’aereo è atterrato senza problemi ed ai passeggeri non è stato comunicato nulla.
Una fonte citata dal quotidiano sul sito afferma che ai comandi sedeva il primo ufficiale ma il pilota, che si trovava in cabina, diede ordine di virare a sinistra dopo essersi accorto del missile, ad appena 300 metri circa, diretto verso l’aereo. L’equipaggio venne informato dell’accaduto solo dopo l’atterraggio.
Secondo un portavoce del governo citato sul sito, ci fu un’inchiesta su quanto accaduto e riportato dall’equipaggio e dalla compagnia aerea, “ed arrivammo alla conclusione che non si era trattato di un attacco mirato ma che fosse probabilmente da mettere in relazione con esercitazioni di routine condotte dai militari egiziani nell’area in quel momento”.
L’Associazione britannica dei piloti d’aereo (Balpa) è intervenuta dopo le rivelazioni riguardanti il missile che avrebbe sfiorato l’aereo per un errore dell’esercito egiziano. “I rappresentanti della Balpa sono stati rassicurati dal fatto che sia stata condotta un’indagine appropriata e forte su questo incidente e non hanno dubbi sui passi intrapresi in quella circostanza dal ministero dei Trasporti (britannico, ndr) e dalla Thomson”, afferma un portavoce dell’associazione, aggiungendo di “non ritenere che la sicurezza dell’aereo sia stata messa a rischio e questa, naturalmente, è la principale preoccupazione dei piloti”.
Secondo quanto riporta il Telegraph, per il portavoce dei piloti britannici è inoltre “importante anche sottolineare che quell’incidente è separato dalla attuale situazione della sicurezza in atto a Sharm el-Sheikh”.
Adnkronos