Migliaia di persone si sono riversate in strada per festeggiare l’elezione del nuovo Presidente egiziano
Vittoria plebiscitaria per l’ex capo dell’esercito Abdel Fattah al-Sisi alle elezioni presidenziali in Egitto. L’ex generale ha ottenuto il 96,2% delle preferenze, anche se a votare è andato solo il 46% degli aventi diritto, contro il 52% che partecipò alle elezioni vinte da Mohamed Morsi nel 2012. L’unico rivale di Sisi, l’esponente di sinistra Hamdeen Sabbahi, ha ottenuto il 3,8% delle preferenze. Migliaia di persone si sono riversate in strada per festeggiare l’elezione del nuovo Presidente, come al Cairo nella simbolica piazza Tahrir, centro delle proteste che nel 2011 rovesciarono il regime di Hosni Mubarak. Ma nei giorni precedenti era stato lo stesso Sisi a fare appello alla partecipazione al voto, sostenendo che le elezioni sarebbero state credibili se a recarsi alle urne fossero stati almeno 40-50 milioni di elettori, contro i 27 milioni che ci sono andati davvero.
L’ex capo delle forze armate aveva lanciato prima delle elezioni un appello per un voto di massa. “Siete scesi in strada il 30 giugno perché l’Egitto era in pericolo”, aveva detto Sisi, riferendosi alle centinaia di migliaia di persone che avevano manifestato chiedendo le dimissioni del presidente Mohamed Morsi. “Ora dovete nuovamente scendere in strada, mostrare al mondo che siete 40, 45 (milioni) e ancor più” per votare il nuovo presidente, aveva aggiunto. Martedì scorso, quando si sarebbero dovuti chiudere i seggi, la percentuale dei votanti era ancora molto bassa e il governo guidato da una giunta militare ha deciso di prolungare tutto di un giorno, sollevando molti dubbi negli analisti politici sulla legittimità di queste elezioni.
“La vittoria di Al-Sisi in Egitto apre nuovi scenari mediterranei che l’Italia non può e non deve farsi sfuggire, se vuole riconquistare un ruolo primario nel quadrante e tentare di risolvere la questione immigrazione. Con l’elite moderata che torna al potere al Cairo e un presidente che mira alla ricostruzione dei rapporti con l’Europa e alla sicurezza interna, il momento è più che mai propizio per imprimere una svolta alla nostra politica euromediterranea. Prima che altri ci mettano mano”. Così, in una nota, Souad Sbai, giornalista, scrittrice ed ex parlamentare Pdl, commenta la vittoria del generale Al-Sisi alle elezioni presidenziali egiziane. “Non si possono non cogliere, in questa affermazione elettorale di Al-Sisi, le enormi possibilità di stabilizzazione di un quadrante che l’aggressione estremista di due anni fa ha reso più irrequieto che mai. Con un governo forte e intenzionato a riprendere il filo della cooperazione, ora più che mai l’Italia deve riallacciare rapporti, politici ed economici, che sono il cuore della sua vocazione mediterranea. Stabilità sulle coste nordafricane – spiega Sbai – significa possibilità di normalizzare i flussi migratori, lavorando assieme all’Egitto per frenare l’emorragia dalla Libia, che non potrà non essere influenzata dal risultato delle urne egiziane”, conclude la scrittrice.