Alle politiche vittoria plateale in Ungheria dei conservatori del partito Fidesz dell’ex premier Viktor Orban, che tornerà con ogni probabilità a fare il premier e che ha incassato il 52,7% dei voti.
Batosta invece per il partito socialista, al governo finora, più che dimezzato al 19,3%. Forte affermazione dell’estrema destra xenofoba del partito Jobbik (i migliori) che entra per la prima volta in Parlamento a Budapest con il 16,7% dei voti. Fa per la prima volta il suo ingresso in Parlamento anche il nuovo partito verde, Politica Diversa (Lmp), con il 7,4%.
I risultati, divulgati dall’Ufficio elettorale nazionale, si riferiscono al 99% delle schede scrutinate. Il 25 aprile si terrà comunque, in base al complicato sistema elettorale ungherese, un secondo turno nel quale si deciderà la sorte dei 121 mandati rimasti sospesi.
Alla fine Fidesz otterrà, sempre in virtù del complesso sistema elettorale ungherese, misto proporzionale e maggioritario, probabilmente più dei due terzi, cioè 258 dei 386 seggi: un record assoluto nella storia dell’Ungheria democratica che consentirà al nuovo governo monocolore conservatore anche di modificare la Costituzione e di fare tutte le riforme istituzionali che dice di voler varare.
Alle precedenti elezioni nel 2006, i socialisti erano arrivati primi con il 48,2% dei voti e 190 seggi in Parlamento. Fidesz era seconda con il 42,5% e 164 seggi. Né Jobbik nè Lmp erano scesi in lizza. La giornata elettorale è stata caratterizzata da un caos finale a causa della decisione dell’Ufficio elettorale di prolungare di un’altra ora e mezza la chiusura dei seggi perché molti elettori non erano ancora riusciti a votare entro l’orario ufficiale, fissato per le 19:00.
Per quell’ora però erano stati già diffusi i primi exit poll con il paradosso che, da una parte, proseguivano le operazioni di voto, e, dall’altra, erano cominciate quelle di spoglio delle schede. Molte proteste e minacce di ricorsi da parte dei partiti e grida allo scandalo di commentatori e politici. Il pasticcio avrà di sicuro un seguito politico e forse anche giuridico. Si esclude comunque a Budapest l’ipotesi che le elezioni possano essere annullate.
“Sono fiero del risultato eccezionale conseguito, siamo davanti ad un compito enorme: ricostruire un Paese rovinato”, è stato il primo commento di Orban dopo la vittoria.
La leader socialista Indiko Lendvai ha riconosciuto la sconfitta, ma ha sottolineato che il suo è il “solo partito in Parlamento in grado di conservare i valori democratici”.