Arriva il vaccino per curare gli attacchi di mal di testa
Il mal di testa o l’emicrania è un disturbo, il più delle volte perfino debilitante che purtroppo può toccare tutti, dai più grandi ai più piccoli. Precisamente, è stato dimostrato che l’emicrania è, a tutti gli effetti, una malattia disabilitante che colpisce, all’improvviso, più del 15% della popolazione del mondo e le cause possono essere diverse, dai disturbi ormonali, mestruali, stress ed ansia, fino alle allergie ed intolleranze. Anche se negli ultimi anni il disturbo dell’emicrania è stato uno dei più studiati non si è mai arrivati ad una soluzione che mettesse fine, una volta per tutte, a questo malessere. Per questo, chi ne soffre, deve spesso sopperire con medicazioni che a lungo andare non fanno più l’effetto sperato e comunque non sono risolutivi del problema. Adesso, per fortuna, le cose sembrano cambiare grazie ad un nuovo vaccino che può prevenire l’emicrania. La scoperta arriva dall’Italia, dove al San Raffaele è stato messo a punto un anticorpo intelligente, costruito in laboratorio, che va a scovare e neutralizzare una sostanza fisiologica chiamata CGRP (Calcitonin gene related peptide) il cui eccesso sembra essere alla base della comparsa dell’emicrania. L’anticorpo intelligente, inoltre, sembra anche essere in grado di prevenire la formazione del Calcitonin gene related peptide. Per questa ragione, quindi, questa invenzione di laboratorio è alla base di questo nuovo vaccino che regala speranza a chi soffre di emicrania.
“I risultati sperimentali pubblicati finora – spiega Piero Barbanti, responsabile del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma – sono molto promettenti e indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi e un’alta percentuale di responder (74%)”. Il procedimento prevede la somministrazione dell’anticorpo mediante una puntura sottocute effettuata una volta al mese per alcuni mesi consecutivi e la tollerabilità sembra essere al momento buona e senza effetti collaterali che invece hanno i farmaci. Per una buona riuscita, però, il paziente dovrà sottoporsi al trattamento per un paio di mesi consecutivi.
Secondo il professor Piero Barbanti, il vaccino apre le porte verso un importante progresso nella medicina. Infatti, i ricercatori hanno già avviato una fase sperimentale durante la quale i pazienti rispondono positivamente. Infatti per il momento il trattamento sperimentale è destinato ai soli soggetti con emicrania cronica (cioè con almeno 15 giorni di mal di testa al mese da almeno 3 mesi consecutivi) ma nel secondo semestre del 2016 sono attesi all’Irccs San Raffaele trattamenti analoghi anche per gli emicranici in forma episodica. I risultati della sperimentazione fino adesso condotta sono positivi, infatti nei pazienti sottoposti al trattamento, è stata provata una riduzione del 62% degli attacchi di emicrania, relativamente al penoso dei tre mesi. Questa scoperta risulta molto importante nel campo poiché la cura fino a questo momento sembra essere priva di effetti collaterali e inoltre, questa è la prima vera cura esclusiva per l’emicrania, visto che in passato il disturbo veniva curato per mezzo dei trattamenti contro l’ipertensione, la tachicardia o l’epilessia.