Mi rivolgo ai lettori del giornale e a tutti i visitatori della rete per fare presente la situazione in cui è stata approvata la legge 186 del 2014 (quella sulla voluntary disclosure, per capirci). Tale norma, alla quale è seguito l’accordo tra l’Italia e la Svizzera, concernente i capitali e il segreto bancario, come succede troppo spesso in Italia, è la prova della totale mancanza da parte di ministri e parlamentari di conoscenze e informazioni (anche statistiche) sulla realtà socio economica del nostro paese, sulle attività lavorative svolte dagli italiani in Italia e all’estero e sulla quantità di emigrati e emigranti italiani ancora presenti in giro per il mondo e in territorio elvetico. Come nel caso degli esodati i nostri (ahimè) rappresentanti (vedesi legge elettorale, a tal proposito) hanno completamente dimenticato una fetta di Italia.
Infatti, accanto ad evasori leggeri e pesanti, a contribuenti infedeli e dediti (mi spiace per loro) ad attività malavitose da nascondere al fisco, alle banche svizzere si sono rivolti e si rivolgono anche onesti cittadini italiani che lavorano all’estero perchè in Italia non è possibile.
Queste persone (alcuni dei quali magari prendono anche la pensione svizzera, anche perchè, se hanno pagato i contributi in Italia, se li possono scordare!), istruiti o no che siano, non sono mai stati informati nè al ritorno in Italia, nè quando erano in Svizzera (nè dalle banche, che per carità forse non hanno poi tanta colpa, nè dai nostri “amati” sindacati e onorevoli della sezione estero) dell’esistenza di un “quadro” RW da compilare per il monitoraggio. Queste persone pagano allo stato italiano (e hanno pagato allo stato svizzero) tutte le tasse dovute. Sia chi è in pensione, sia chi non lo è, per ovvi motivi, ha necessità pratiche di possedere un conto corrente sul territorio svizzero perchè spesso, anche se vive in Italia, ha ancora interessi lì (parenti e famigliari o amici). Molte di queste persone, poi, data la situazione italiana e internazionale, non hanno percepito (per anni) nessun interesse attivo su detti conti ma, comunque, stanno già da tempo pensando di tornarsene all’estero.
Pretendere che queste persone vengano equiparate ad evasori e delinquenti mi sembra veramente un’ingiustizia molto grave, anche se per una dimenticanza più o meno grave, a seconda dei casi, e, comunque, inevitabile data la situazione delle organizzazioni sindacali che dovrebbero rappresentarci (si veda http://politica.avvenirelavoratori.eu/2013/03/inca-zurigo-condanna-civile-confermata.html), tanto più con una legge che supera di gran lunga per mancanza di buon senso e di scrupolo la famosa “legge Fornero”,
Riporto, qui di seguito, un comma della citata norma:
- Per i residenti nel comune di Campione d’Italia, gia’ esonerati dalla compilazione del modulo RW in relazione alle disponibilita’ detenute presso istituti elvetici derivanti da redditi di lavoro, da trattamenti pensionistici nonche’ da altre attivita’ lavorative svolte direttamente in Svizzera da soggetti residenti nel suddetto comune, il direttore dell’Agenzia delle entrate adotta, con proprio provvedimento, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, specifiche disposizioni relative agli imponibili riferibili alle attivita’ costituite o detenute in Svizzera in considerazione della particolare collocazione geografica del comune medesimo.
Come qualunque lettore può notare, ai parlamentari non è sfuggito di ricordare, giustamente, i residenti di Campione d’Italia, che sono esonerati dal modulo RW, per quei risparmi presso le banche svizzere derivanti da redditi da lavoro svolto nel territorio elvetico e ivi tassato.
Allora perchè uguale trattamento non potrebbe spettare a tutti gli altri italiani precedentemente residenti in Svizzera e, purtroppo per loro, rincasati in Italia? A Campione o a Posillipo che differenza fa? Sempre risparmi derivanti da lavoro…. sarebbero. Lo stato italiano poteva fare maggiore informazione, con i mezzi di comunicazione, tramite patronati e sindacati o tramite i consolati. Questo monitoraggio è così importante (anche se assurdo, poichè ad esso non corrisponde imponibile)? Benissimo, allora perchè non si informano tutti i residenti all’estero al momento dello spostamento della residenza in Italia (cancellazione dall’Aire) della necessità di compilare l’RW? Dopo tutto le sanzioni sono molto salate e questi italiani in Italia hanno già portato gran parte di quello che avevano all’estero (in Italia non avevano molto…).
Perchè i sindacati dei lavoratori (per altro presenti anche in territorio elvetico) non hanno fatto pressione sui parlamentari italiani, affinchè si considerasse maggiormente questa mancanza di informazione? Sappiamo tutti che molti ex emigrati italiani non hanno nemmeno ritirato il loro secondo pilastro, sempre per mancanza di informazioni…. Non mi vorranno dire, lor signori, che anche quella dimenticanza era intezionale e maliziosa…. Non si ravvisano colpe in queste dimenticanze, ma solo ignoranza e ingenuità.
E’ ridicolo pensare nel 2015 che un cittadino trovi il tempo, tra i suoi mille problemi quotidiani, di andare a leggersi la Gazzetta Ufficiale, nel minimo dettaglio!
Mi permetto di invitare tutti coloro che sono interessati al dibattito a contattarmi (posso lasciare il mio indirizzo di posta elettronica alla redazione) o a scrivere al giornale.
Molte grazie dell’attenzione