Gli amanti del grande cinema non rimarranno indifferenti all’incontro dell’arte in immagini con l’arte del suono che è stato Ennio Morricone. Nei cinema svizzeri dal 22 dicembre
Il film documentario di Giuseppe Tornatore è l’omaggio e insieme il compendio della vita e dell’intera opera del Maestro Ennio Morricone. Genio indiscusso e apprezzato da tutti i grandi artisti dell’arte visiva e musicale, nonché dagli esperti e studiosi di musica, Ennio Morricone si racconta con la naturalità e la modestia che lo hanno contraddistinto nella vita, mostrando ora il genio nelle intuizioni, ora l’estro nelle innovazioni fino alla genuina commozione per i più umani sentimenti. “Ho voluto realizzare Ennio per far conoscere la storia di Morricone al pubblico di tutto il mondo che ama le sue musiche – spiega Tornatore – Non si è trattato solo di farmi raccontare da lui stesso la sua vita e il suo magico rapporto con la musica, ma anche di cercare negli archivi di mezzo mondo interviste di repertorio e altre immagini relative alle innumerevoli collaborazioni svolte in passato da Morricone con i cineasti più importanti della sua carriera”. Il lavoro di Tornatore, infatti si impreziosisce degli interventi dei maggiori registi, artisti, colleghi e addetti ai lavori che hanno avuto la fortuna e l’onore di lavorare col maestro, ma anche di immagini di repertorio e soprattutto spezzoni di film con cui il Maestro ha avuto modo di misurarsi riuscendo a creare momenti artistici altissimi.
In un momento della sua intervista, Ennio Morricone descrive le note musicali come mattoni con cui realizzare delle costruzioni, lui ci vedeva palazzi, per gli altri erano maestose cattedrali. Ma non è stato sempre così, il suo posto di grande artista, musicista e compositore è venuto fuori gradualmente pur primeggiando ogni volta che si metteva alla prova nei diversi campi dell’attività musicale. Molti dei nostalgici della musica italiana degli anni ‘60 rimarranno sorpresi nello scoprire la mano e l’estro geniale del Maestro dietro alcune delle canzoni più celebri di quegli anni.
Poi ci sono i sensi di colpa con cui Morricone ha dovuto combattere per tutta la carriera per essersi dedicato alle colonne sonore, alle musiche per il cinema. Un senso di colpa che lo ha accompagnato per quasi tutta la sua vita fino a giungere, negli ultimi anni, alla consapevolezza di aver dato dignità e futuro a un genere discriminato dalla musica assoluta.
Nelle quasi tre ore di proiezione, lo spettatore è rapito e immerso nel racconto in musica prima di tutto, ma anche nella narrazione attraverso la voce e le espressioni appassionate di Morricone, non meno effetto fanno le testimonianze raccolte dal regista per “delineare il ritratto a tutto tondo del musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili”.
Il film omaggio a Ennio Morricone di Giuseppe Tornatore, che vanta un rapporto lavorativo e di amicizia lungo 25 anni, è anche un sogno che si avvera per il regista che svela come “film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno”. Il sogno di un grande cineasta, la vita, il lavoro e l’estro del musicista più importante degli ultimi tempi è atteso nelle sale svizzere dal 22 dicembre, un film di Giuseppe Tornatore, musiche ovviamente di Ennio Morricone.
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Redazione La Pagina