La Commissione europea prevede che entro la fine del 2017 dovrebbero arrivare in Europa altri 3 milioni di richiedenti asilo . “Questo corrisponde a un aumento della popolazione dello 0,4%, tenendo conto che alcuni richiedenti asilo non riceveranno la protezione internazionale”, dichiara la Commissione.
Secondo Adnkronos, l’esecutivo di Bruxelles sottolinea che a questo stadio è difficile fare previsioni economiche dell’impatto dell’accoglienza dei richiedenti asilo, che potrà variare sulla capacità degli Stati membri di includerli nel mercato del lavoro e di far uso dei fondi comunitari. La Commissione Ue sottolinea che la spesa aggiuntiva sostenuta dagli Stati per l’accoglienza, non uniforme fra i diversi Paesi, è “limitata per la maggior parte dei Paesi Ue”. In particolare per i Paesi di transito più coinvolti dagli arrivi gli “effetti stimati sul saldo nominale ammontano al massimo allo 0,2% del Pil nel 2015, con una stabilizzazione nel 2016”.
Nei Paesi di destinazione, invece, l’impatto ammonta “a un massimo dello 0,2% del Pil nel 2015, con un lieve incremento in alcuni Paesi nel 2016”.
Nuove previsioni per la Svizzera
Secondo quanto riporta l’ats la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) corregge al rialzo le sue previsioni riguardo alle richieste d’asilo in Svizzera per il 2015.
Calcola ora che alla fine dell’anno saranno da 32’000 a 34’000 invece delle 31’500 al massimo pronosticate all’inizio dell’autunno. Motivo: gli sviluppi lungo la “rotta balcanica”.
Negli ultimi anni era stata determinante per il numero di richiedenti asilo in Svizzera la “rotta mediterranea”, ha detto questa sera all’ats il portavoce della SEM Martin Reichlin, confermando le cifre fornite dalla trasmissione “Rundschau” della tv svizzerotedesca SRF. Normalmente a causa dell’inverno si riscontra una diminuzione di profughi e migranti che attraversano il mare.
Sempre secondo l’ats per la Segreteria di Stato la Svizzera è preparata a sufficienza a ricevere anche un maggior numero di richieste. Da inizio autunno Confederazione e Cantoni hanno aumentato le loro capacità di accoglienza. Se nel giro di pochi giorni dovessero arrivare centinaia di persone si potrebbe ricorrere ad alloggi d’emergenza.