La Prefettura di Parigi da qualche anno pubblica un bollettino dei fatti di cronaca più strani, ad uso e consumo di giornalisti e curiosi
L’abbiamo letto su La Stampa e lo vogliamo riproporre ai nostri lettori. Si tratta della crema dei fatti di cronaca più strani, bizzarri e incredibili che la Prefettura di Parigi ha pubblicato sul bollettino settimanale della polizia ad uso dei giornalisti.
Si comincia con un motociclista che sfreccia a 190 all’ora sulla circonvallazione della metropoli. L’assurdità non sono i 190 km all’ora, ma il fatto che avesse un braccio ingessato. Ovviamente, il motociclista è stato arrestato.
Un altro motociclista si è distinto per una performance che gli è costato il carcere. Beccata una multa per eccesso di velocità, ha fatto un giretto non sapendo cosa fare, ma pensando sempre alla multa ricevuta. Di colpo, ritorna indietro, vede gli agenti fermi ancora lì e accelerando si dirige verso di loro. L’obiettivo non era quello di minacciarli o di ucciderli, ma di rubare al volo il blocchetto delle multe. Ci riesce e i volatilizza, ma viene rintracciato e poi arrestato perché aveva rubato il blocchetto sbagliato.
Un altro automobilista, l’11 marzo 2010, fu sorpreso dalla polizia e multato. Arrabbiatissimo, mentre gli agenti scrivono la multa, lui riesce a bucare le gomme della macchina della polizia. Il guaio è che non è fuggito con la sua auto, ma a piedi. Per gli agenti è stato facile rintracciarlo, ma non hanno fatto nulla, forse per paura che se la desse di nuova a gambe. Hanno aspettato che il malcapitato andasse a ritirare l’auto e l’hanno arrestato.
E adesso passiamo ad uno scassinatore che era riuscito ad entrare in una casa lussuosa. Si vede che per farlo aveva lavorato tanto da essere stanco. Comunque, entrato nella villa, la prima cosa che l’ha attirato è stata una bottiglia di vino che deve aver scolato tutto di un fiato. La seconda cosa che ha fatto è stato di buttarsi su una poltrona, evidentemente stanco e mezzo brillo. E’ stato scoperto dal proprietario che è entrato in casa e lo ha trovato sul divano mentre russava.
Nel 2010 è stato restaurato un registro, risalente al 1610. Non era un registro qualunque, era un documento della polizia che aveva annotato tutto ciò che era stato fatto tra il 14 e il 27 maggio del 1610 a François Ravaillac, l’uomo che proprio il 14 maggio riuscì ad assassinare il re di Francia Enrico IV. Ebbene, al povero Ravaillac, si legge nel registro, la polizia riservò un trattamento che se fosse stato impiegato ai nostri giorni, minimo avrebbe fatto prendere l’ergastolo a ciascun agente. Il poveretto, infatti, benché assassino, non meritava quella sorte. Fu condotto in place de Grève e tenagliato al petto, alle braccia e alle gambe. E questo fu solo l’inizio. Dopo gli fu bruciata la mano destra, evidentemente quella che aveva messo a segno il colpo fatale al re, poi gli furono gettati sulle piaghe aperte piombo fuso ed olio bollente. Non contenti ancora delle sofferenze dell’uomo, i poliziotti lo fecero squartare da quattro cavalli. I resti del corpo furono bruciati e dispersi al vento.
Quando si dice la sfortuna. Un evaso riuscì nell’intento di diventare uccel di bosco e la prima cosa che fece fu di andare in un ristorante per assaporare il gusto e il profumo di un hamburger. E’ accaduto il 12 novembre del 2008. Ebbene, proprio mentre stava dando il primo boccone all’hamburger passò di lì un gente di polizia penitenziaria che riconobbe nell’uomo colui che lui conosceva bene e che scontava la pena nel carcere dove lui prestava servizio. Riconosciutolo mentre addentava l’hamburger, gli puntò la pistola alla schiena facendo rimanere di stucco l’evaso con la bocca aperta e con l’hamburger a dieci centimetri dai denti.
Il 3 marzo del 2010 è una data che un automobilista ricorda molto bene: è stato beccato in eccesso di velocità per la duecentoseiesima volta, raggiungendo il record del punteggio decurtato: 450 punti. L’affare più stravagante lo volevano fare i membri di una società straniera che si proponeva di vendere ai ristoranti parigini (e per questo chiedeva l’autorizzazione alla Prefettura) alcuni prodotti non ordinari: bistecche di coccodrillo, cammello, zebre e di caimano. Inutile dire che la domanda fu respinta in quanto carne non in uso in Francia. Non poteva mancare un voyeur, di professione fotografo. Ebbene, aveva l’abitudine di fotografare le donne sotto le gonne. Sul suo computer sono state scoperte quattromila foto e altre e mille le aveva postate su internet. Infine, il ladro in casa. Proprio in uno dei tanti commissariati di Parigi fu arrestato un operaio. Assunto per una riparazione, fu sorpreso mentre rubava carte d’identità di alcuni agenti, una medaglia di riconoscimento e la carta di credito di un poliziotto. Era un tecnico, ma non aveva visto la telecamera che lo riprendeva in flagrante.