L’8 marzo è dedicato alle donne, le quali si sono mobilitate in diverse città svizzere per protestare contro l’assenza dell’eguaglianza tra i sessi, in politica, nei salari e nel lavoro. A 22 anni dell’introduzione della legge sulla parità salariale e a quasi 40 anni dall’articolo
costituzionale sulla parità di diritti fra i sessi, su questi temi le battaglie restano attuali più che mai. La forbice salariale resta ancora grande. In media le donne guadagnano il 15.1% in meno rispetto agli uomini in ruoli simili. In politica la rappresentanza femminile nelle due camere federali è del 32% al Nazionale e del 15% agli Stati. L’obiettivo della parità salariale e politica resta però lontano dall’essere raggiunto. Il Consiglio degli Stati ha bloccato nella sessione primaverile la proposta governativa di modificare la legge per ridurre gli scarti fra stipendi maschili e femminili.
Le donne sono state attive anche sul fronte politico. La Commissione federale per le questioni femminili (CFQF) ha lanciato lo spot “metà-metà” con il quale intende motivare più donne a ricoprire cariche politiche. Nel video alcune donne attive in politica in sette diversi partiti esortano e motivano le donne ad impegnarsi in politica, spiegando perché portano il loro potenziale in politica. Il numero di candidate rimane ancorato intorno al 35% e il video si concentra su questo punto affinché per le elezioni parlamentari 2019 l’obiettivo ambizioso “metà-metà” venga raggiunto. La CFQF vuole sensibilizzare anche i partiti sulla parità e sulle misure da adottare: definizioni di chiari obiettivi, sostegno personale e finanziario e candidature di donne in posizioni favorevoli nelle liste elettorali. Innanzitutto, il focus è sui partiti borghesi. Nel 2015 il PPD ha candidato il 34% di donne, il PLR il 31% e l’UDC solo il 19%. Solo i Verdi con il 50,6% hanno raggiunto la parità, la quota del PS era anche elevata con il 47%. Per Yvonne Schärli, la presidente della CFQF, le donne “hanno le premesse per impegnarsi in politica, in questioni sociali ed è importante vederle attive nelle istituzioni”.
Gaetano Scopelliti