Detenzione a vita e internamento ordinario per il 34enne a processo in Argovia per il “massacro di Rupperswil”. Il presidente del Tribunale distrettuale di Lenzburg, Daniel Aeschbach, ha dichiarato, secondo l’ats, l’imputato colpevole di tutti i capi d’accusa. Così, l’uomo, secondo l’agenzia stampa, dovrà seguire durante la carcerazione una terapia di tipo ambulatoriale e si dovrà sobbarcare 540’000 franchi di spese processuali, come pure indennizzi e risarcimenti ai famigliari delle vittime per circa 700’000 franchi.
Il condannato, un 34enne svizzero con tendenze pedofile conclamate, è stato riconosciuto colpevole di quattro assassini, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale, possesso di materiale pornografico, nonché di atti preparatori punibili in vista di altri crimini.
Il pluriomicidio del 21 dicembre 2015 a Rupperswil nel Canton Argovia è uno dei delitti più gravi della storia svizzera, l’uomo, secondo quanto riferisce il Corriere del Ticino, ha avuto accesso alla casa perché si è servito di una falsa carta da visita, questo ha fatto credere alla donna che il suo figlio più giovane era collegato alla vicenda di mobbing. La donna lo ha fatto entrare. L’uomo ha discusso dapprima con la madre, poi solo con il bambino.
Poi ha minacciato il ragazzino con il coltello, ha obbligato la madre a legare mani e piedi del figlio maggiore e della sua compagna con fascette serracavi e nastro adesivo, prima di inviarla a prelevare del denaro in banca – 11’000 franchi – e di legarla a sua volta. Poi ha ripetutamente abusato sessualmente del figlio minore con sex toy fotografando e filmando tutto. In seguito ha legato pure il bambino. L’uomo ha poi sgozzato il figlio 19enne sotto gli occhi della compagna, per poi ucciderla allo stesso modo. Ha soppresso la madre, e sempre tranciandogli la gola, il bambino 13enne.
Dopo aver compiuto i quattro assassini, il 34enne ha versato del combustibile per lampade a olio un po’ ovunque in casa e ha appiccato il fuoco prima di abbandonare il luogo.