…. Colloquio con il Dr Filippo Scevola, gastroenterologo a Ginevra. Acidità, raucedine, tosse, addirittura mal d’orecchio possono essere sintomi di reflusso esofageo. Oltre al fastidio dobbiamo anche considerare il maggior rischio di tumore legato a questa patologia. I casi di neoplasia dell’esofago raggiungono le duemila nuove diagnosi ogni dodici mesi solo in Italia. Abbiamo discusso di questa patologia con Filippo Scevola Docente di Endoscopia Digestiva presso la scuola di Oncologia dell’Università’ di Torino.
Come si spiega l’origine di questa patologia?
il reflusso gastro-esofageo e’ diventato patologia frequente nella vita odierna: gli acidi dello stomaco associati talora alla bile risalgono dallo stomaco superando la valvola cardiale che non riesce più a contenerli, danneggiando le pareti dell’esofago. La persistenza di questo agente acido favorisce una infiammazione cronica dell’esofago e la comparsa di un esofago di Barrett che nel tempo può trasformarsi in una lesione tumorale.
Quanto incide l’alimentazione in questo meccanismo?
L’alimentazione del giorno d’oggi e’ diventata molto più calorica e grassa di un tempo. Patatine fritte, hamburgers, birra, vini frizzanti, bevande dolcificate e gassate sono dilatatori dello stomaco: un pasto ricco di grassi animali comporta una lenta eliminazione da parte dello stomaco! Tutto ciò favorisce il reflusso.
Quali sono gli elementi per riconoscere un vero reflusso?
I segni classici sono dati dal bruciore retrosternale, tosse spesso notturna, senso di acidità in bocca, ma non meno importanti sono la raucedine, il dolore toracico che può simulare un quadro cardiaco ed addirittura un’otite ed una polmonite. Molte volte il paziente tende a gestire da solo la malattia, comprando in farmacia antiacidi da banco e prendendoli tutti i giorni. E’ un errore perché in alta percentuale un bruciore retrosternale che si presenta spesso e ad intervalli regolari, e’ segno di esofagite. In questi casi bisogna andare dal medico e valutare con lo specialista un esame endoscopico per poter diagnosticare la patologia in modo corretto.
Quali sono le cure che si devono mettere in atto ?
Quando il reflusso e’ modesto e non vi sono lesioni si può ritenere sufficiente una buona terapia medica ed alcuni consigli dietetici quali fare pasti piccoli e frequenti; evitare le bevande gassate; ridurre i cibi grassi, il caffè, il cioccolato, la menta, le spremute d’arancia e di limone, il succo di pomodoro. Evitare, inoltre, alcool, fumo ed una vita troppo sedentaria. E ancora: mai sdraiarsi al termine dei pasti; non andare a letto subito dopo cena. Quando si sviluppa un’ernia jatale o il reflusso e’ molto marcato possono comparire lesioni infiammatorie o displastiche dell’esofago che richiedono un’attenta terapia medica ed in alcuni casi anche chirurgica.
Quali accorgimenti si devono adottare per prevenire l’evolvere della malattia?
In America, come in Europa, si e’ notato un aumento dei tumori dell’esofago, legato al reflusso gastroesofageo. Questa probabilità e’ piuttosto bassa ma e’ in aumento. Pertanto la parola d’ordine lanciata dagli specialisti americani e’ prevenzione a tutto campo. Cosa possibilissima, visto che il tumore si sviluppa in un periodo di tempo lungo anni ed e’ sempre preceduto da lesioni caratteristiche.
Quando e’ consigliabile intervenire chirurgicamente nell’esofagite da reflusso?
Quando i benefici dei farmaci sono modesti, si può prendere in considerazione l’intervento di plastica antireflusso. Può venire eseguito in diversi modi: con la tecnica tradizionale, che comporta l’apertura dell’addome, oppure per via laparoscopica che richiede soltanto qualche piccola incisione nell’addome. Vi e’ inoltre una terza possibilità: quella endoscopica, Non richiede tagli perché si effettua con uno endoscopio introdotto dalla bocca. E’ un intervento miniinvasivo che necessita di una degenza minima ed e’, di solito, ben tollerato dal paziente.
Prof. Dr. Filippo Scevola
Specialista in Oncologia, Endoscopia digestiva e malattie dell’apparato digerente Università di Torino.
MG Médecins Genève SA – Avenue de Champel 24 – 1206 Ginevra 022 329 90 00