È di almeno 30 morti il bilancio dell’esplosione avvenuta per una fuoriuscita di grisu in Cina, nella miniera di carbone della città di Yuzhou, nella provincia centrale dell’Henan.
Una squadra di 70 soccorritori si è precipitata sul posto dopo le notizia dell’esplosione e ora si cerca di rintracciare e salvare i sette superstiti. Le persone intrappolate sarebbero state localizzate, ma le notizie arrivano confuse e non si conosce a quale profondità siano rimasti bloccati i minatori. Secondo i media locali, al momento dello scoppio c’erano nel sottosuolo 276 operai, 239 dei quali sono riusciti a mettersi in salvo. Le operazioni di salvataggio vanno avanti con i soccorritori che combattono contro tonnellate di polveri di carbone, rischi di frane e un livello altissimo di gas ancora presente all’interno della miniera: il 40%, ha riferito la China Central Television, ovvero 40 volte eccedente il normale livello, stimato attorno all’1%. Con il passare delle ore diminuiscono le chance di recuperare vivi i sette minatori che potrebbero essere rimasti bruciati durante l’esplosione. Più di 2.500 tonnellate di polvere di carbone hanno coperto la fossa dopo lo scoppio.
La tragedia, l’ennesima che si verifica in Cina, arriva a pochi giorni di distanza dal clamoroso salvataggio di 33 minatori cileni, che hanno trascorso più di due mesi sottoterra. La miniera appartiene alla Pingyu Coal & Electric Co.
Ltd ed è lo stesso impianto in cui nel 2008 persero la vita 23 minatori per un incidente analogo. Le morti nel sottosuolo non sono purtroppo un’eccezione in Cina. L’industria mineraria del paese è gestita infatti da imprenditori spesso improvvisati che non si curano delle più elementari norme di sicurezza. Lo scorso anno più di 2.600 minatori hanno perso la vita in incidenti causati da esplosioni, crolli e inondazioni.
Quest’anno, secondo la stampa cinese, il governo ha chiuso d’autorità più di 1600 miniere illegali e ha varato una nuova legge per cercare di responsabilizzare i proprietari delle miniere, obbligandoli a scendere con i propri dipendenti nel sottosuolo e ad effettuare anche personalmente delle ispezioni. Ma le cose non sembrano migliorare, anche perché i proprietari, a scendere sottoterra, non ci pensano affatto e spesso mandano al loro posto assistenti o manager.
Sono loro così a rimetterci la pelle, come è successo in questa occasione: due manager sono morti per asfissia in una miniera di rame nella regione autonoma del Guangxi. Hanno perso la vita a 800 metri di profondità, mentre facevano proprio un’ispezione.
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