Il Consiglio nazionale ha adottato il progetto di applicazione dell’iniziativa UDC sull’espulsione degli stranieri rispettando i principi dello stato di diritto
La Camera del popolo ha fatto dietro front e ha deciso di allinearsi al Consiglio degli stati, invece di insistere sulla linea dura approvata nel marzo 2014. I partiti borghesi di centro del PLR e PPD si erano allineati al volere dei democentristi: l’attuazione non lasciava ai giudici alcun margine di apprezzamento. La legge prevede l’espulsione automatica per un periodo di 5-15 anni per gli stranieri che si sono macchiati di crimini gravi di una pena superiore a tre anni, come in casi di omicidio, assassinio, ripetuta truffa, rapina. È prevista anche la “clausola di rigore”. Il giudice potrà rinunciare all’espulsione se: l’allontanamento pone lo straniero in una situazione grave, se l’interesse pubblico non prevale su quello dello straniero a restare in Svizzera e il giudice terrà conto degli stranieri nati o cresciuti in Svizzera. Il Nazionale ha accettato le misure degli Stati: il catalogo dettagliato dei gravi delitti per l’espulsione automatica è passato con 122 voti contro 59 e 6 astenuti e la clausola di rigore con 212 voti contro 60 e 6 astenuti. Secondo la maggioranza del parlamento questo compromesso permetterà di applicare la volontà popolare, ma anche di rispettare la proporzionalità e la convenzione europea dei diritti umani.
La linea morbida non è andata giù all’UDC che ha rinfacciato alla maggioranza del Consiglio nazionale di non rispettare la volontà popolare. Il presidente UDC, Toni Brunner si è detto deluso dal PLR e PPD:” La retromarcia dei due partiti è una provocazione”. Adesso resta da vedere cosa farà l’UDC con la seconda iniziativa “per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati” ancora più rigida che prevede l’iscrizione nella Costituzione del catalogo per cui l’espulsione deve essere automatica. Brunner ha già minacciato:” Garantisco che abbiamo la maggioranza del popolo per vincere ancora più nettamente questa votazione e poi potrete dimenticare tutto quello che avete fatto finora”.
I partiti borghesi hanno difeso il cambio di opinione. Ruth Humbel (PPD) ha spiegato: “Non è competenza degli iniziativisi definire la volontà popolare”. Spetta ai legislatori il compito di salvaguardare i principi della Costituzione e trovare la giusta misura con la democrazia, ha aggiunto. Kurt Fluri (PLR) ha spiegato che la decisione dello scorso non era sbagliata “ma il partito ha seguito la versione degli Stati per motivi di tempo sull’attuazione” e ha aggiunto che “la ‘clausola di rigore’ non ha eliminato l’espulsione automatica”. Nel suo intervento il ministro di giustizia Simonetta Sommaruga ha ricordato ai deputati, di avere giurato di rispettare la Costituzione. Inoltre ha spiegato i lavori del gruppo all’attuazione dell’iniziativa, nel quale era rappresentato il comitato d’iniziativa. Dei due messaggi inviati in consultazione quello “degli iniziativisi è stato massicciamente bocciato”, mentre Il Consiglio federale “è stato a favore sull’automatismo dell’espulsione, che è una variante più rigida del controprogetto bocciato dal popolo”. L’iniziativa dovrebbe essere attuata nel prossimo novembre.