ll Monitoraggio svizzero delle dipendenze, un sistema che permette di rilevare il consumo di sostanze psicoattive quali l’alcol, il tabacco, la canapa o la cocaina, è stato avviato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Esso consentirà di seguire l’evoluzione a lungo termine e, grazie ai dati raccolti, di adeguare le strategie di prevenzione. I primi risultati ottenuti permettono di farsi un’idea sulla problematica delle dipendenze in Svizzera
Da gennaio 2011 è in atto il Monitoraggio svizzero delle dipendenze, un’indagine rappresentativa della popolazione svizzera sul tema dipendenze e consumo di sostanze psicoattive. Annualmente vengono intervistate circa 11 000 persone d’età superiore ai quindici anni in merito al loro consumo di alcol, tabacco, canapa e altre sostanze. Questo sistema di osservazione consente di valutare in tempi brevi la problematica delle dipendenze in Svizzera. Nei prossimi anni sarà possibile disporre di informazioni sull’evoluzione e le tendenze in questo ambito. In tal senso il Monitoraggio delle dipendenze fornisce una solida base per la pianificazione e l’attuazione di misure adeguate a livello nazionale e cantonale.
Dai primi risultati emerge che un quinto della popolazione tende a un consumo a rischio di alcol, ossia beve troppo spesso o regolarmente in quantità eccessive. Questo comportamento si differenzia in consumo a rischio cronico e consumo fino a raggiungere lo stato di ebbrezza (binge drinking). Tra i più anziani, il principale problema è il consumo cronico (si sfiora l’8 % nella fascia d’età tra i 65 e i 74 anni). Tra i giovani invece domina il binge drinking: il 26 per cento dei 15-19enni e il 39 per cento dei 20-24enni bevono almeno una volta al mese in modo eccessivo fino a raggiungere l’ebbrezza. Poco meno di un quarto della popolazione (24,8 %) fuma. Tra i 15-19enni la quota è del 22,5 per cento. Da dieci anni si assiste a una regressione di questa percentuale: nel 2001 fumava ancora il 33 per cento nella fascia d’età tra i 14 e i 65 anni e il 31 per cento in quella tra i 14 e 19 anni. Il 5,4 per cento della popolazione è inoltre esposta almeno un’ora al giorno al fumo passivo, mentre nel 2002 era ancora il 35 per cento. Tuttavia, in Svizzera il consumo di tabacco rimane la causa principale di decessi prematuri evitabili. Tra le sostanze illegali, la più consumata è la canapa, soprattutto dai giovani tra i 15 e i 24 anni. In questa fascia d’età il 17,5 per cento ne ha fatto uso negli ultimi 12 mesi. Riguardo alle altre sostanze illegali, il consumo è tendenzialmente molto basso (negli ultimi 12 mesi: Ecstasy 0,7 %, LSD: 0,5 % e Speed o anfetamine 0,3 %). Dall’indagine è emerso anche chiaramente che spesso il consumo non si limita a una sostanza: circa il 9 per cento della popolazione consuma abbondantemente almeno due sostanze (uomini 11 %, donne 6 %). Fra i 20-24enni questo tipo di consumo raggiunge quasi il 17 per cento.
Nell’indagine è stata prestata particolare attenzione all’assunzione di sostanze psicoattive durante il finesettimana da parte dei giovani dai 15 ai 29 anni, e ai problemi ad essa correlati, come la violenza e gli incidenti stradali. I giovani in questa fascia d’età hanno affermato di aver consumato durante l’ultimo weekend alcol (63,7 %), sigarette (23,6 %), canapa (3,7 %) e pipa ad acqua o shisha (3 %). Il 4,6 per cento si è trovato coinvolto almeno in una situazione problematica, ad esempio pestaggi (2,5 %), danneggiamenti o incidenti della circolazione (< 2 %). Coloro che hanno consumato eccessivamente alcol o canapa (6,1 %) si sono trovati coinvolti più spesso in scontri fisici e pestaggi rispetto a chi ha avuto un comportamento di consumo più responsabile (1 %).
Per la realizzazione di questo progetto l’UFSP ha incaricato quattro istituti di ricerca: Dipendenze Svizzera, l’Institut für Sucht- und Gesundheitsforschung (ISGF), l’Institut universitaire de médecine sociale et préventive dell’Università di Losanna (IUMSP) e l’Institut für Begleit- und Sozialforschung di Zurigo (IBSF). Il Monitoraggio svizzero delle dipendenze adempie alle disposizioni della legge sugli stupefacenti (art. 3c, Facoltà di segnalazione, e art. 29c cpv. 2), che esigono solide basi di dati per l’osservazione dell’evoluzione nel campo delle dipendenze.
Fonte: UFSP