La regista Natalia Beristáin racconta la vita di una delle scrittrici divenute emblema del movimento femminista del secolo scorso
E’ arrivata nelle sale la biografia di una delle più grandi scrittrici messicane del ventesimo secolo: una donna dalla mente brillante, introversa tanto da sembrare non appartenere al tempo in cui viveva e quasi totalmente estranea alla sua contemporaneità. La storia narrata sul grande schermo prende le mosse dall’adolescenza di Rosario, giovane studentessa di filosofia che fin dalla più tenera età è stata attratta dalla lettura di grandi autori che avranno poi non poco peso nella sua formazione e attività da scrittrice. E’ proprio con le sue prime pubblicazioni degli anni Cinquanta che la Castellanos diventa una delle principali protagoniste della letteratura messicana: grazie alla scrittura inizia infatti a criticare e combattere quella che ritiene una società molto maschilista, e la sua manifesta insofferenza verso l’ingiusta condizione femminile darà vita ad un dibattito che segnerà una svolta importante per la sua carriera, portandola a diventare l’emblema della letteratura messicana e del movimento femminista latinoamericano.
Non a caso ‘Eterno femminile’, diretto da Natalia Beristain con Karina Gidi protagonista nei panni della grande scrittrice e poetessa, è arrivato nelle sale l’8 marzo, giorno in cui si celebra la festa delle donne. “Tutti noi siamo ipovedenti. Che sia diagnosticato o meno, praticamente nessuno di noi è in grado di vedere ciò che è più vicino a noi: noi stessi. La parte più ampia della nostra superficie è nascosta dietro punti ciechi; ciò che riusciamo a vedere è distorto dalla prospettiva e, a meno che non viviamo in una casa di specchi, ci sono aspetti e proiezioni di noi stessi che sono solo privilegio degli altri. Rosario Castellanos scriveva instancabilmente su se stessa: come se cercasse di cogliere, in una fitta rete di parole, ciò che alla fine è così paradossalmente sfuggente: il sé. Lo ha fatto attraverso i suoi racconti, poesie, opere teatrali e saggi. Lo fece con generosità e saggezza, consapevole che non si trattava solo di lei, ma anche di tutti gli altri.
Nonostante avesse radunato nel corso della sua vita un vasto vocabolario del dolore, alla fine era incapace di individuare la posizione esatta della sua ferita. ‘Eterno femminile’ è un film che cerca di scovare nei silenzi della sua protagonista l’origine di quella ferita. In ciò che Rosario non ha detto, in ciò che gli esperti non hanno indovinato e in ciò che i testimoni hanno scelto di nascondere: così come ogni tentativo di avvicinarsi alla verità di qualcun altro, è una parte della speculazione, una parte di proiezione e, in larga misura, la ricostruzione della proiezione del sé sull’altro”, ha dichiarato la regista commentando il suo lavoro che al Festival del Cinema di Roma, dove è stato presentato in anteprima, ha ricevuto critiche molto positive. Nel cast anche Daniel Giménez Cacho che interpreta Ricardo Guera, unico e grande amore della Castellanos: tra i due una tumultuosa storia d’amore che rivela il lato nascosto della grande scrittrice, quello di donna fragile e piena di dubbi, in netta contraddizione con la figura determinata e decisa che il mondo ha imparato a conoscere grazie alle sue opere e alla sua lotta a favore della condizione femminile.