Borsa svizzera: apertura positiva dopo choc
Apertura in positivo lunedì per la Borsa svizzera: dopo una perdita di oltre il 14% la settimana scorsa in seguito alla decisione della BNS di abbandonare la soglia minima di cambio franco/euro, lunedì verso le ore 9:30 l’indice dei valori guida SMI guadagnava il 2,71% a 8’113.40 punti. Quello allargato SPI cresceva del 2,37% a 7’989.34 punti.
Lo choc però rimane, soprattutto in alcuni settori, come quello del turismo.
Svizzera Turismo si dice “sotto choc” per l’abbandono da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) del tasso di cambio fisso per l’euro. Secondo il direttore, Jürg Schmid, i prossimi giorni saranno determinanti poiché il settore è direttamente toccato dalle variazioni del cambio. “Questa scelta crea incertezza nel processo decisionale dei clienti stranieri alla vigilia dell’alta stagione”, ha affermato in un’intervista pubblicata dal domenicale “Le Matin Dimanche”.
Il settore ha immediatamente subito un arresto delle prenotazioni provenienti dall’Europa. “I telefoni hanno smesso di suonare e soprattutto si sono fermate le riservazioni online”, rileva Schmid.
Il presidente di Svizzera Turismo sostiene che nel caso in cui la parità tra franco ed euro dovesse persistere, “si registrerà un calo importante dei pernottamenti”. Secondo Schmid i paesi più “sensibili ai prezzi” sono la Germania e l’Olanda. Per i turisti cinesi e del Sud-est asiatico, “che non visitano esclusivamente la Svizzera” ma anche altri paesi europei, le fluttuazioni dei cambi hanno meno importanza. Per il settore turistico svizzero la clientela più importante rimane quella indigena. “Dobbiamo convincerli a restare in Svizzera”, ha aggiunto.
Prima di adottare una nuova strategia è necessario attendere che la situazione si calmi per vedere come il franco si posizionerà rispetto alle altre valute, ha ancora affermato il direttore di Svizzera Turismo. Alcuni dibattiti sono stati già stati avviati ma non è ancora stato chiesto aiuto alla Confederazione. “Spero che ciò non sarà necessario”, ha concluso Schmid.
La decisione della Banca nazionale svizzera di sganciare il franco dall’euro “ha sorpreso tutti”, ma “può contribuire anche da noi ad alimentare il dibattito sull’utilità o meno di mantenere l’euro, con i limiti che questa moneta ha per le economie come quella italiana”. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha preso parte al ventennale della ‘Regio Insubrica’.
Maroni, riferisce una nota, ha parlato anche dell’accordo in materia fiscale fra Italia e Svizzera. “Ho già parlato con il ministro italiano dell’Economia Padoan e con il negoziatore Ceriani – ha detto il presidente lombardo – entrambi mi hanno dato garanzie su alcune questioni importanti, come la tassazione per i lavoratori transfrontalieri e, soprattutto, sui ristorni ai Comuni”. Se il quadro resterà questo, per Maroni “sarà un accordo positivo”.
ATS