Come sono andate le Europee 2019 nel nostro Paese? Sono andate come sempre, i vincitori esultano, sono pieni di buoni propositi e rivendicazioni – per quel che ci riguarda Salvini che, con tanto di ostentazione di simboli religiosi, non si è certo risparmiato nel rammentare tutti gli attacchi subiti in prossimità di voto, tra striscioni e minacce da parte degli stessi alleati di governo -; gli altri si rammaricano per quello che hanno raggiunto o non hanno raggiunto. Nessuna sorpresa che la Lega sia risultato il primo partito, anche se ci si aspettava una percentuale di qualche punto più alta.
Non sono mancati, infatti, i paragoni di questo 34% della Lega con il 40% del Pd di Renzi del 2014, ma l’unica cosa che accomuna le due elezioni è che il popolo Italiano abbia considerato anche queste Europee come una sorta di referendum sull’approvazione o meno del governo vigente. In questo caso, però, la conferma doveva arrivare per i due partiti alleati al governo, ma è andata bene solamente ad uno. È questa la vera sorpresa delle elezioni Europee, nonché il giusto confronto che bisogna tenere in considerazione: il risultato leghista con quello degli alleati di governo, ovvero con il MoVimento che, in fin dei conti, è l’unica principale forza politica che ne esce sconfitta. La Lega, infatti, raggiunge ben il doppio della percentuale delle preferenze raccolte dal MoVimento che riesce ad arrivare ad uno stirato 17%.
Perfino il Pd fa meglio e si piazza al secondo posto con il 22% delle preferenze. Quello che si sta delineando, dunque, è l’idea che un’altra maggioranza sia possibile e lo ha evidenziato anche Giorgia Meloni, durante il primo intervento dopo i risultati, che senza giri di parole afferma che “gli italiani non vogliono più i 5stelle al governo. Gli elettori vogliono un’altra maggioranza”.
In questo momento però, come si è premurato subito a confermare Salvini, il Governo giallo-verde continuerà ad andare avanti come sempre. Certo, adesso il Movimento dovrà considerare un po’ di più la voce in capitolo della Lega: “Il mio avversario – giura Salvini – era e rimane la sinistra che ha governato male. Gli alleati di governo per me sono amici, con cui da domani si torna a lavorare serenamente, abbassando i toni. Non chiederò una sola poltrona in più. Mi sta a cuore però un’accelerazione sul programma dell’esecutivo” e si riferisce in maniera particolare a Tav e Flat Tax. La situazione che si potrebbe presentare nei futuri Consigli dei Ministri è particolare con Salvini, forte del suo 34%, che gode di più consenso popolare dei Ministri pentastellati che di fatto sono di numero maggiore. In generale la tendenza che si era delineata da qualche tempo con Salvini che ha avuto sempre più un ruolo preminente rispetto al MoVimento, ormai è confermata: la Lega è di diritto il primo partito!
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