L’importante è esagerare: in Formula 1, al Grand Prix del Belgio corso a Spa-Francorschamps, Max Verstappen ha collezionato la sua ottava vittoria consecutiva.
Altrimenti, fate voi, possiamo dire che ha registrato il decimo piazzamento in 11 gare per la stagione in corso, oppure la 45° vittoria in carriera, o averne fatto guadagnare 104° al suo team Red Bull.
Gli hanno chiesto perché continua a vincere. Ha risposto: “forse il mio è un nuovo sport”.
Prima di riferirvi un siparietto che riguarda il capoclassifica olandese, occupiamoci degli altri piloti, perché sui 44 giri del circuito belga c’erano anche loro.
Dietro a Verstappen troviamo il compagno di squadra Sergio Perez, sorridente e convinto secondo classificato, dichiaratosi pronto “a fare punti sino a fine stagione”, ma osservato speciale dal genitore il cui sguardo pareva non concedere al figlio differenti alternative di risposta.
Terzo è Charles Leclerc, anche se ha tuttavia riconosciuto che le rosse di Maranello devono lavorare, e molto, per colmare il divario con Red Bull.
In particolare, l’assetto della Ferrari non ha ancora risolto le difficoltà causate dalla caratteristica guida sottosterzante del pilota monegasco, di impostazione rallistica, che in curva tende ad andare dritto ma poi fa perdere aderenza alle gomme posteriori, portandole ad usura anticipata.
Niente di grave: ma il problema per ora irrisolto dai tecnici Ferrari, probabilmente è destinato a confermarsi fino al termine della stagione iridata, come vedremo fra breve.
Anche per il compagno di scuderia, Carlos Sainz, i problemi non lasciano, ma raddoppiano.
Per eccessivo agonismo, già alla partenza lo spagnolo si è toccato con la McLaren di Oscar Piastri.
Risultato: ritiro di entrambi i piloti.
Buona la prestazione di Lewis Hamilton di Mercedes e Fernando Alonzo, in recupero, ma ormai non troppo, sulla rivale Red Bull.
Giunti ormai a metà stagione, la formula magica della superiorità delle monoposto austriaco-britanniche ormai non è piu’ un mistero: la perfetta aerodinamica del pianale, che permette di guadagnare sugli avversari fino ad un secondo per giro di pista.
E’ merito di Adrian Newey, ingegnere britannico che al suo attivo ha oltre 200 vittorie per i team per cui ha lavorato, ed in Red Bull dal 2006.
Ad incrementarne il potenziale tecnico, l’anno prossimo arriverà Laurent Mekies, sporting director dimissionario da Ferrari, che ha firmato per il team Alpha Tauri, ex-Minardi, ed oggi di proprietà, guarda caso, proprio del gruppo Red Bull.
Anche in casa Renault l’ambiente non è sereno.
Dopo i deludenti risultati, ed in particolare l’imbarazzante scontro e conseguente ritiro dei suoi due piloti al GP di Ungheria di cui abbiamo riferito sette giorni fa, per ordine di Luca De Meo, attuale CEO del gruppo transalpino e già in Lancia, Alfa Romeo ed Abarth ai tempi di Sergio Marchionne, il Dipartimento F1 di Renault ha avuto ordine di interrompere la collaborazione con il CEO, il team principal, il direttore sportivo, ed il responsabile tecnico.
E siccome, anche in Formula 1, nulla si crea ed altrettanto niente si distrugge, si dice, ma ancora non si conferma, che in Renault debba arrivare Mattia Binotto, ex team principal di Ferrari sino allo scorso dicembre.
Infine, giusto riconoscerlo, anche in Belgio è da salutare positivamente la prestazione dei piloti Alfa Romeo-Ferrari, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu, 12° e 13°, quando ricordiamo che per il team tricolore il 2023 resta una stagione di transizione in attesa del cambio di proprietà.
A Spa-Francorshamps, accantonati i capricci di una meteo instabile, ed in assenza di incidenti di rilievo, la cronaca si conferma monopolio delle performances di Red Bull. Retrocesso in 5° posizione in una starting grid che allineava in prima fila Charles Leclerc e Carlos Sainz, Verstappen già a metà gara si portava al comando, seguito dal compagno Perez e, terzo incomodo, da Charles Leclerc limitato dagli inconvenienti tecnici sopra riferiti. Le posizioni si sono sostanzialmente mantenute sino all’arrivo, ed intervallate dal simpatico siparietto che di cui vi abbiamo avvertito.
Forse per vivacizzare la gara, Verstappen, forte di oltre mezzo minuto di vantaggio sugli inseguitori, ha ironizzato con i tecnici di Red Bull, e chiesto di rientrare ai box per dare loro il tempo di fare un po’ di pratica sulla sua vettura; naturalmente la richiesta è stata respinta con tipica flemma britannica da Giampiero Lambiase, il suo race-engineer personale.
Al traguardo, ritroviamo conferma della differenza tecnica fra piloti, team e classifiche iridate di categoria. Dopo Verstappen, al secondo posto resta il compagno Sergio Perez, ma separato da oltre 20 secondi; terzo Leclerc, a mezzo minuto di distanza; quarto Lewis Hamilton, a +49 secondi; quinto Alonso, ad oltre 56 secondi; sesto l’altro pilota Mercedes, George Russell, con piu’ di un minuto di ritardo dal vincitore.
Comprensibilmente identica la classifica generale per i piloti: ancora primo Verstappen, a 314 punti; poi Perez, con 189; Alonso con 149; Hamilton con 148; Leclerc e George Russell entrambi a 99, e Carlos Sainz a 92 punti.
La graduatoria mondiale dei team, ai primi quattro posti ritrova Red Bull a 503 punti, ormai prossima alla vittoria matematica del campionato costruttori, seguita da Mercedes, Aston Martin e Ferrari con 247, 196 e 191 punti.
Dopo la pausa prevista per agosto, la Formula 1 riprenderà l’ultimo weekend del prossimo mese per il Grand Prix d’Olanda.
Certa, certissima, anzi probabile, la vittoria di Max Verstappen sul circuito di casa, a Zandvoort, osannato dalla orange army, la folla dei suoi tifosi.
di Andreas Grandi
Foto: F1 & team media