Ci avevamo fatto l’abitudine: la Red Bull di Verstappen era imbattibile per la combinazione perfetta di auto e pilota.
Il Grand Prix del Canada invece ricorda che a fare la differenza, e tornare sul podio, è la bravura del pilota olandese, che ha costretto al secondo e terzo posto Lando Norris di McLaren e George Russell di Mercedes, malgrado in gara entrambi avessero fatto segnare tempi migliori del vincitore.
Ma non sono che alcune delle cronache in arrivo dal Circuit Gilles Villeneuve di Montreal, in Canada, nona tappa della stagione iridata 2024.
Innanzitutto, ad imporsi come guastafeste è stata la meteo, che ha esordito con una pioggia battente, poi seguita per tutta la gara da un alternarsi di intervalli persino soleggiati, che a loro volta hanno creato due problemi.
Innanzitutto hanno complicato la guida dei piloti, costretti a mantenersi a distanza prudenziale per evitare gli scarichi di acqua delle vetture capofila.
A soffrirne è poi risultata la strategia del cambio gomme, indecisa tra una gommatura media, oppure per un asfalto asciutto o bagnato.
Non stiamo parlando di semplici formalità, ma di problemi sostanziali che hanno rivoluzionato lo svolgersi della gara e fatto emergere i limiti di guida di tutti concorrenti, fatta eccezione per un solo pilota: il vincitore, Max Verstappen, alla guida di Red Bull, l’unico che ha rinnovato la sua superiorità tecnica.
A confermarlo segnaliamo i testacoda ed i contatti fra ben quattro piloti, poi tutti ritiratisi: Alex Albon di Williams, Carlos Sainz di Ferrari, Logan Sargeant di Williams, e Sergio Perez, che nei giorni scorsi ha rinnovato un biennale con Red Bull,
Discorso a parte per un altro pilota costretto ai box, in questo caso per noie meccaniche: Charles Leclerc, vincitore a Montecarlo solo due settimane fa, ed in Canada rallentato da imbarazzanti cali di potenza del motore, al punto da trovarsi impossibilitato a ripartire dal box Ferrari dopo un cambio gomme.
Tornato in gara in ultima posizione, costretto per alcuni giri addirittura a farsi superare, ha infine preferito ritirarsi, tornando dai tecnici Ferrari ed esordire con la sua proverbiale diplomazia: “oggi non è giornata”.
Ma a fare la differenza sui 70 giri del tracciato canadese, dicevamo, sono state le qualità dei piloti.
George Russel di Mercedes, che pure aveva iniziato in pole position, si è fatto superare da Verstappen, e spesso si è concentrato su un inutile duello con il suo compagno di Mercedes, Lewis Hamilton.
Lo stesso può dirsi per la coppia di McLaren, Lando Norris e Oscar Piastri, che hanno gareggiato fra loro consegnando quindi la vittoria a Verstappen, come sempre abilissimo ad approfittare dei bisticci tra i litiganti.
Esaurite queste premesse, ricordiamo dunque che i valori cronometrici della gara canadese non riflettono la superiorità tecnica delle vetture, ma gli errori dei piloti che le hanno guidate.
Dietro Verstappen, troviamo infatti Norris di McLaren e terzo George Russell di Mercedes, rispettivamente a piu’ 3.8 secondi e piu’ 0.43 millesimi.
Tra il quarto ed settimo posto si allineano invece Hamilton di Mercedes, Piastri di McLaren, Alonso e Lance Stroll, entrambi di Aston Martin, marchio di proprietà canadese e che quindi ha Montreal ha gareggiato con i favori dei 350’000 spettatori presenti.
La graduatoria del mondiale piloti conferma Verstappen con 194 punti, seguito da Leclerc a 138, Lando Norris a 131, Sainz a 108, Perez a 107, Piastri a 81, e settimo Russell a 69.
Senza novità anche la classifica iridata per i team, guidata dal terzetto Red Bull con 301 lunghezze, seguita da Ferrari a 252, terza McLaren a 212, mentre quarta è Mercedes con 124, a precedere la quinta posizione del team Aston Martin, lontanissimo, che di punti ne ha solo 58.
Prossimo appuntamento fra due settimane, il weekend del 23 giugno, per il Grand Prix di Spagna.
di Andreas Grandi