Tra conferme e verdetti la Formula 1 edizione 2023 si avvia al termine.
Iniziamo dalle conferme: al Suzuka International Racing Course, per Grand Prix del Giappone corso ieri, il primo posto conquistato dalla Red Bull di Max Verstappen conferma la vittoria matematica nel campionato mondiale costruttori per il team anglo-austriaco e consolida la attuale posizione di capoclassifica del campione olandese nella graduatoria piloti.
Ma le conferme proseguono.
Il secondo e terzo posto di Norris e Piastri, entrambi di McLaren, segnala che il team di Zak Brown ha fatto i compiti a casa e raggiunto quello stato di grazia tecnica che lo candida protagonista anche nelle sei gare rimaste in calendario.
Positivo il risultato degli altri due team inseguitori: Ferrari e Mercedes.
Meglio tardi che mai, si potrebbe commentare la odierna prestazione di entrambi sull’asfalto nipponico di Suzuka.
I piloti delle rosse di Maranello e le frecce d’argento tedesche, come riassumono le posizioni al traguardo che esamineremo fra poco, hanno duellato sino all’ultimo dei 53 giri regolamentari e consolidato il team spirit e la voglia di riscatto di tecnici e drivers, alla cui giustificazione probabilmente contribuisce ricordare che sono in corso i rinnovi degli ingaggi per la stagione 2024.
Al GP del Giappone, invece, niente lieto fine per Sergio Perez, l’altro-Red Bull.
Lui, il messicano, ci prova a fare il figliol prodigo, ad entrare nelle grazie del team.
Lui, per gli amici Checo, con la stessa macchina del collega Verstappen, il capoclassifica, in teoria dovrebbe fare altrettanto.
Intendiamoci: altrettanto ma non troppo, perché in pratica deve ricordare che in scuderia le limelights, le luci della ribalta, ed i complimenti sono monopolio esclusivo del collega pigliatutto.
La differenza di condizione mentale fra i due piloti poi si ritrova in pista.
Ed è proprio quello che è successo ieri al Suzuka International Racing Course.
Verstappen dal primo giro conquista la pole position.
La manterrà sino al traguardo, costantemente accompagnato dagli elogi dei suoi tecnici. All’opposto, Perez colleziona due incidenti, altrettante penalità, ed al 15° dei 53 giri si vede costretto al ritiro.
Gli tocca anche sorridere, a denti stretti, quando il team manager, Christian Horner, pregustando la probabile vittoria matematica del campionato piloti già alla prossima gara di Verstappen, invece a lui ricorda che domani è un altro giorno e si vedrà.
Portiamoci al traguardo, ai risultati di giornata, ed in particolare al loro significato.
Dietro a Verstappen, al secondo posto troviamo Lando Norris e Oscar Piastri, la coppia di McLaren, ma distanziati di 20 e 36 secondi dal vincitore.
Esaminiamo le posizioni dal 4° all’8°.
Quarto posto per Leclerc di Ferrari, ma lontano di oltre 43 secondi.
Quinto Lewis Hamilton di Mercedes, con +49 secondi.
Sesto Sainz di Ferrari, dopo 50 secondi; settimo George Russel di Mercedes, e ottavo Fernando Alonso di Aston Martin, l’uno a +57 secondi e l’altro staccato di oltre un minuto. Inutile nasconderlo, fateci caso: dal quarto posto in poi, tutti i qualificati, e stiamo parlando di scuderie che competono per le posizioni alte della classifica, accusano circa un minuto di ritardo cronometrico dalla Red Bull del vincitore olandese.
Arriviamo alla graduatoria mondiale piloti.
Ritroviamo Verstappen con 400 punti, seguito dal collega di scuderia Sergio Perez con 223 lunghezze. Terzo Lewis Hamilton di Mercedes con 190 punti.
A seguire, i due iberici Fernando Alonso e Carlos Sainz, con 174 e 150 punti.
La classifica costruttori 2023, lo si diceva, invece già laurea campione del mondo la Red Bull con 623 punti, seguita da Mercedes e Ferrari, rispettivamente con 305 e 285 punti.
Prossima gara, tra due settimane: il nome del probabile vincitore del Grand Prix del Quatar, ed altrettanto predestinato campione del mondo nella graduatoria piloti?
Lasciamo a voi indovinarlo.
di Andreas Grandi