Al F1 Grand Prix di Austria disputato sul Red Bull Ring di Spielberg la realtà dei fatti si è imposta sulle buone intenzioni.
Sul podio è salito George Russell di Mercedes, seguito da Oscar Piastri di McLaren e terzo Carlos Sainz di Ferrari.
A pagarne le conseguenze sono stati Max Verstappen e Lando Norris di McLaren, i due predestinati alla vittoria che in gara hanno proseguito un duello iniziato nelle qualifiche.
La Red Bull resta competitiva grazie al valore aggiunto del campionissimo olandese, osannato dalla orange army, il suo personale seguito di tifosi arrivati in massa a Spielberg.
Verstappen nelle qualifiche pre-gara ha raggiunto la pole position grazie ad un vantaggio di soli 404 millesimi di secondo su un Lando Norris, castigato solo dalla sua inesperienza agonistica malgrado sia al volante di una McLaren che tecnicamente è perfetta.
A complicare la cronaca di giornata, vedremo tra breve, si sono aggiunte le particolarità del tracciato, la meteo, e gli errori dei piloti.
Con soli 4,38 km di asfalto da ripetersi per 71 giri, la pista austriaca è il secondo percorso piu’ breve della categoria iridata dopo Montecarlo.
Il tracciato è veloce, stretto, non consente sorpassi, e quest’anno delimitato da una insidiosa ghiaia a marcare il bordo pista.
Ad intralciare le strategie si é aggiunta la meteo, con oltre quaranta gradi in pista, abbinata ad un cielo grigio.
A rendere il tutto ancor piu’ difficile: gli errori dei piloti e le relative conseguenze.
Alla partenza, Verstappen conserva una prima posizione che manterrà sino al 64° dei giri regolamentari. Dietro di lui, in cerca di gloria, Lando Norris e la sua McLaren.
Fermiamoci un istante, parliamo delle gomme: Pirelli suggeriva di usarle con mescola media a garantire almeno 26 giri di pista, prima di un ritorno ai box per la sostituzione.
Lungo il percorso numerose sono state le segnalazioni alla direzione di gara dei piloti che oltrepassavano i limiti del tracciato ma causate dall’usura di pneumatici che si evitava di cambiare per non perdere posizioni.
Un caso a parte è stata la gara di Charles Leclerc, sfortunato in qualifica ed altrettanto in gara.
Partito dalle retrovie ma subito terzo al primo giro, a poche centinaia di metri dalla partenza il monegasco é dovuto tornare ai box dopo contatto con Piastri di McLaren.
In seguito si è trovato penalizzato per la strategia del team Ferrari, che gli ha imposto ben tre cambi di pneumatici perché indeciso su una mescola dura o media, ovvero da attacco o difesa.
Leclerc ha poi terminato il Grand Prix di Austria all’11° posto, dopo una gara rinunciataria.
Note positive per l’altro ferrarista Carlos Sainz, terzo al traguardo, malgrado abbia ammesso che le monoposto di Maranello sono ancora alla ricerca del giusto passo gara.
E’ invece stata positiva la prestazione del team Mercedes, che ha visto i suoi George Russell e Lewis Hamilton lottare per un piazzamento di prestigio, poi raggiunto da entrambi.
Niente di nuovo anche in casa Red Bull, che abbina un onesto gregario ad un fuoriclasse, ovvero: Sergio Perez, funzionale ad una strategia di gara dettata anche in Austria da un Max Verstappen destinato alla vittoria.
Ma, dicevamo, la realtà dei fatti si è imposta sulle buone intenzioni.
A soli 7 giri dal traguardo, tornato in pista dopo un cambio gomme ed una uscita dal tracciato, l’olandese di Red Bull difende la leadership.
E’ incalzato da una McLaren di Lando Norris che cerca di sorpassarlo.
I due piloti si toccano, sbandano, danneggiano le vetture, riprendono.
Verstappen distrugge un pneumatico, subito sostituito, e continua la gara.
A Norris va peggio: si ritira.
Il resto è storia, e lo conferma l’ordine di arrivo.
Lo sappiamo: dietro al vincitore George Russell, troviamo Oscar Piastri di McLaren e poi Carlo Sainz, raggruppati in 7 secondi.
A seguire, Lewis Hamilton di Mercedes, al quinto posto Verstappen, sesto è Nico Hulkenberg del team Haas, leggasi: l’Automotive Group Dallara e motorizzato Ferrari.
Settimo e ottavo sono Sergio Perez di Red Bull e Kevin Magnussen di Haas, in un gruppo di drivers i cui valori cronometrici superano abbondantemente il minuto di distanza dal vincitore.
La graduatoria mondiale piloti ritrova Verstappen a 237 punti, seguito da Norris a 156, Leclerc a 150, Sainz a 135, e Sergio Perez con 118 lunghezze.
Foto di gruppo senza sorprese anche per la classifica iridata costruttori.
È dominata da Red Bull, con 355 punti, seguita da Ferrari a 291, McLaren a 268, e quarta Mercedes a 196.
Ritroveremo la prossima settimana la Formula 1 sul circuito di Silverstone, per il Gran Premio di Inghilterra, ultima tappa prima della pausa estiva.
di Andreas Grandi