Bellocchio porta sul grande schermo la storia ispirata al best seller di Massimo Gramellini
Dopo Cannes, dove ha aperto la Quinzaine, arriva nelle sale il nuovo lavoro di Marco Bellocchio che si cimenta con uno dei più grandi successi editoriali degli ultimi anni, il romanzo autobiografico ‘Fai bei sogni’ di Massimo Gramellini, edito da Longanesi con 1.350.000 copie vendute.
Il film narra la storia di un’assenza, quella della madre del protagonista, Massimo, interpretato da Valerio Mastrandrea, alle prese per anni con il senso di mistero che avvolge quel difficile avvenimento della sua infanzia. Un’infanzia solitaria seguita poi da un’adolescenza difficile che non impedisce però al protagonista di diventare un giornalista affermato, per quanto sempre sopraffatto dal ricordo lacerante della madre scomparsa, pieno di attacchi di ansia e insicurezze. Solo la vicinanza di Elisa lo aiuterà ad affrontare la verità sul suo passato, fin quando scoprirà come sono andate veramente le cose e troverà il modo di risalire alla luce. E’ proprio lo stesso regista a sottolineare quello dell’assenza come tema portante di questo film ma anche di altri della sua carriera: “C’è una via delle madri in tutta la mia opera e tanti omicidi e suicidi. Ne ‘I pugni in tasca’ lui uccide la madre, ne ‘Il gabbiano’ c’è un suicidio in ‘Gli occhi, la bocca’ ancora un suicidio, quello del gemello. Le morti dei figli e delle madri e il rapporto tra figli e madri costituisce il nucleo principale della nostra vita”, ha infatti dichiarato nel presentare ‘Fai bei sogni’. “La storia del film – spiega ancora Bellocchio – parte da un amore non patologico, forte e intenso tra una madre e suo figlio. Questo amore è qualcosa che io non ho conosciuto mai in questa forma, ma mi si sono immedesimato”.
Discostandosi un po’ dall’impianto del romanzo, infatti, la grande questione trattata in ‘Fai bei sogni’ non sta tanto nell’esame della psicologia di una persona rimasta orfana in giovane età quanto nel rapporto mai completo e ambivalente con il senso di perdita che ne deriva.
Quello di Bellocchio sembra quasi il film che vuole raccontare la vita di un orfano dal punto di vista del genitore morto, un genitore che ha perso un figlio così come un figlio ha perso una madre. Nel dolore e nei ricordi del protagonista sembra risuonare tutto il dolore ipotetico di una madre o di un padre che hanno abbandonato per sempre i loro figli, non solo con la morte, ma anche con un atteggiamento anaffettivo, come nel caso del padre di Massimo. Sembra quasi che ‘Fai bei sogni’ sia un film per genitori, più che per figli, una storia il cui nocciolo diventa lo scontro tra due rabbie e due mancanze. Sul set del film, venduto in 30 Paesi, Mastrandrea ha recitato al fianco di Miriam Leone e di Bérénice Bejo, la diva francese di The Artist interprete di Elisa, la donna della rinascita: “Quando si fa un film che parla di un dolore tanto profondo si tende a escludere l’idea che ci si possa divertire. E invece quello del cinema è un mestiere incredibile. Noi durante le riprese ci siamo divertiti tantissimo”, ha tenuto a sottolineare il protagonista che ha anche raccontato come per interpretare il suo personaggio non abbia utilizzato tecniche di immedesimazione: “Quando ho incontrato per la prima volta Massimo Gramellini gli ho detto: ‘Nel film non ti cercare, almeno non fisicamente, non come se fossi davanti a uno specchio’”. Volutamente l’attore ha evitato di leggere il romanzo “proprio per non incappare in facili tentazioni imitatorie, che avrei comunque disatteso, e soprattutto perché volevo cercare il personaggio di Massimo sul copione, non tra le pagine del racconto. Un film e un libro hanno due differenti caratteri espressivi. È sempre bene tenerlo a mente”.