La conquista talebana preannuncia il peggio: donne come bottino di guerra
I talebani conquistano la capitale e il presidente Ashraf Ghani fugge dall’Afghanistan. Termina in questo modo un’avanzata inarrestabile iniziata e intensificata dal 1° maggio 2021, quando cioè gli Stati Uniti e la NATO hanno avviato il ritiro dei loro 9.500 soldati ancora presenti in Afghanistan.
In queste ore è iniziato il fuggifuggi generale dalla terra che ora è ufficialmente in mano ai talebani. Oggi atterrerà il primo aereo a Fiumicino con a bordo personale diplomatico e alcuni ex collaboratori afghani. Ma i voli contenenti i connazionali italiani per il rimpatrio continueranno nei giorni a seguire. Anche i cittadini tedeschi hanno iniziato a lasciare Kabul. A bordo di un aereo americano pure quattro rappresentanti della Svizzera che insieme al personale dell’ambasciata tedesca sono riusciti a lasciare la capitale afghana. Fuggono tutti, o almeno ci provano. L’aeroporto è preso d’assalto da civili e quanti vogliono lasciare il Paese, sono stati registrati vari incidenti e alcune agenzie stampa segnalano 5 morti. Le scene che giungono dagli aeroporti sono di disperazione assoluta. I civili si riversano per le strade, a piedi o con mezzi propri pur di lasciare la città di Kabul.
Porteremo “serenità”, è stato promesso dai talebani, mentre secondo un tweet diffuso dal portavoce Zabihullah Mujahid la popolazione è “contenta dell’arrivo dei mujahiddin e soddisfatta della sicurezza”. Ma tutti si danno alla fuga prima che venga ufficializzata la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Si attende adesso la dichiarazione che, secondo l’agenzia di stampa Press association, verrebbe fatta dal palazzo presidenziale dove già sventola la bandiera talebana. “Assicuriamo alle persone in Afghanistan, in particolare a Kabul, che le loro proprietà e le loro vite sono al sicuro”, ha confermato alla Bbc un portavoce dei talebani, Suhail Shaheen. “Rispetteremo i diritti delle donne. La nostra politica è che le donne avranno accesso all’istruzione e al lavoro”, ha assicurato Shaheen. Eppure tutti guardano proprio al futuro delle donne afghane e temono per loro. Prima dell’arrivo dei talebani in città vengono oscurate le immagini dei manifesti delle donne senza burqa sotto infinite passate di vernice bianca. Il rischio è quello di cancellare anni ed anni di conquiste, le donne dovranno lasciare studi e posti di lavoro, verranno obbligate a matrimoni anche in tenera età e diverranno di nuovo e in maniera ancora più consistente una merce di scambio. Pare chi sia già stato chiesto l’elenco di tutte le donne non sposate dai 12 a 45 anni: saranno date ai soldati talebani come bottino di guerra. Nessuno di fida, tutti hanno paura e scappano o si affrettano a nascondere sotto vernice bianca qualsiasi traccia che possa indicare una conquista di civiltà: una passata di vernice per cancellare 20 anni di diritti e progressi.
Redazione La Pagina