In occasione della Giornata contro il rumore tenutasi lo scorso 29 aprile, la Commisione federale per la lotta contro il rumore ha proposto una soluzione piuttosto semplice: il rispetto!
Un sonno tranquillo è fondamentale per la salute delle persone. Risvegli consci o inconsci causati dal rumore provocano a lungo termine disturbi della salute, tra cui malattie cardiocircolatorie, che oltre alle conseguenze negative per chi ne soffre comportano anche ingenti costi per l’economia nazionale. Inoltre la densificazione edilizia, individualizzazione delle attività del tempo libero, avvento di una società delle 24 ore: questi sviluppi sfidano il nostro modo di intendere il rumore e la quiete. I nottambuli infrangono il bisogno di tranquillità dei residenti, e i residenti amanti del sonno guastano il bisogno di divertimento e di una cultura della notte. In occasione della Giornata contro il rumore 2015, la Commissione federale per la lotta contro il rumore (CFLR) invita al rispetto e a una serena convivenza tra nottambuli e amanti della pace notturna. Per sostenere il processo di mediazione è necessario sviluppare ulteriormente strategie di tutela della tranquillità.
La Commissione federale per la lotta contro il rumore (CFLR) vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conflittualità tra le esigenze di una vita urbana, ma pur sempre tranquilla, e le esigenze di divertimento e svago, che probabilmente si aggraveranno in futuro. La pressione politica per una densificazione edilizia e la crescente commistione tra zone abitative e zone di svago ci obbligano a rivedere il nostro modo di intendere il rumore e la quiete. Le mutate abitudini relative alla mobilità e al divertimento e l’evoluzione verso una società delle 24 ore inaspriscono la situazione. I Comuni, e in particolare le città, devono confrontarsi con la complessa sfida di offrire alla popolazione zone residenziali tranquille e proposte valide per il tempo libero e lo svago, senza sacrificare il benessere dei residenti.
La CFLR invita al rispetto e a una serena convivenza tra nottambuli e amanti della pace notturna. «Il rumore è il suono degli altri» recita un detto: si tratta, infatti, di un fenomeno complesso, che non si esaurisce nella dimensione sonora, e il cui effetto di disturbo dipende anche dalla valutazione di chi lo percepisce e dal suo atteggiamento personale nei confronti della fonte del rumore. Da qui l’appello alla tolleranza: chi vive nei centri urbani ha il privilegio di poter fruire della ricca offerta di proposte per il tempo libero e lo svago, ma deve fare i conti (e in certa misura anche accettare) con gli svantaggi derivanti dai rumori che ne conseguono. Certo, la tolleranza ha dei limiti e si esaurisce laddove siano messi a repentaglio la salute e il benessere delle persone.
Sull’altro fronte, i protagonisti della vita notturna, nottambuli in testa, ma anche i ristoratori e le autorità competenti, hanno l’obbligo di rispettare il bisogno di quiete dei residenti, evitando i rumori non necessari. Conciliare una vita notturna attiva con le esigenze di tranquillità dei residenti, promuovendo una convivenza fondata sulla tolleranza, è effettivamente possibile, come dimostrano numerosi esempi: dialogo tra le parti e tavole rotonde, piani di agibilità per fiere pubbliche, presenza di servizi di vigilanza nei punti caldi della vita notturna per richiamare all’ordine chi non rispetta il bisogno di quiete dei residenti, orari di chiusura differenziati per ristoranti e discoteche nonché istituzione di hotline e punti di contatto.
tre miti sul rumore
È vero che al rumore stradale prima o poi ci si abitua?
No, secondo laerm.ch al rumore stradale non ci si abitua. Ogni rumore molesto mette infatti in stato di allarme l’organismo umano, con conseguente secrezione di ormoni dello stress, accelerazione del battito cardiaco e aumento della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria. Un rumore notturno di 40–50 dB provoca disturbi del sonno e risvegli più frequenti, con conseguenze che vanno dalla sonnolenza al calo di attenzione il giorno successivo, a un rischio più elevato di malattie cardiocircolatorie fino all’infarto del miocardio.
Il limite di velocità a 30km/h è davvero una misura che influisce sul rumore?
Sì, automobili che circolano più lentamente sono meno rumorose, diminuendo la velocità da 50km/h a 30km/h le emissioni foniche diminuiscono fino a 3dB. L’effetto di queste misure però vengono buttate all’aria con traversine, strettoie o altre misure costruttive, secondo diversi studi, traversine ad esempio causerebbero rumori di frequenze più basse che vengono percepite più rumorose.
Le automobili elettriche sono la soluzione al problema del rumore stradale?
No, le automobili elettriche non sono veicoli di per sé silenziosi. Sono meno rumorose in fase di accensione e fino a una velocità di 25–35 km/h, ma per intervalli di velocità superiori – quando il rumore dominante è quello generato dal rotolamento degli pneumatici – la loro rumorosità è paragonabile a quella dei veicoli con un normale motore a combustione, spiega laerm.ch