Nel bel mezzo di novembre ci rendiamo conto che le feste natalizie sono alle porte, ma quest’anno rischiamo di trovarle belle chiuse, a doppia mandata, e ci toccherà accontentarci di guardare i festeggiamenti dall’occhiello. Nel frattempo la corsa ai regali è iniziata da tempo, si temono chiusure inaspettate e si spingono i consumatori ad anticipare gli acquisti. In Svizzera non sembra esserci il rischio di una chiusura rigida, durante le feste ben che mai. Si è deciso di prendere una linea morbida nei confronti della lotta contro il virus.
La direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), Anne Lévy, guarda con ottimismo alla tendenza attuale, dicendosi “convinta che stiamo andando nella buona direzione”, anche se rimane vivo l’invito verso la popolazione a comportarsi secondo le raccomandazioni. E per quanto riguarda le feste, Lévy non vuole fare molte previsioni anche se teme che questa “situazione eccezionale durerà ancora a lungo”, per cui, se c’è una cosa certa per la direttrice è che “il periodo dell’Avvento sarà duro per tutti. Non dobbiamo perdere la pazienza adesso”.
Ma in Italia e per gli italiani quello delle feste è davvero un dilemma: che Natale verrà? Sicuramente si dovrà stare attenti al colore predominante nella Penisola, ma le tendenze principali vanno verso l’arancione se non addirittura il giallo. Questi colori permettono più libertà di movimento e quindi libero accesso ai festeggiamenti del Natale come siamo abituati. Seppur “surreale”, come è stato definito da molti, primo fra tutti dal Ministro Speranza, il dibattito sulle feste natalizie è più acceso che mai. Per questo il Governo pensa a piani di “apertura” per permettere le celebrazioni delle feste natalizie con tanto di prolungamento degli orari dei negozi, una boccata d’ossigeno per l’economia. L’attuale Decreto del presidente del Consiglio scadrà il 3 dicembre e da questa data saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus.
Il punto di partenza sarà considerare i dati, se saranno favorevoli, sarà intanto pensabile spostarsi tra le regioni. Ma ci si potrà riunire per banchetti e veglioni? No, deve essere tutto ridimensionato, ci si potrà riunire tra gli intimi e si parla ancora di un massimo di 6 persone, limitando gli auguri a stretto contatto, altrimenti “significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termini di decessi e stress sulle terapie intensive”, afferma Giuseppe Conte. E noi italiani all’estero potremo ricongiungerci con parenti e amici nelle nostre terre natali? Se gli spostamenti sono fortemente vietati la ragione fa dire di no, anche se il cuore ci suggerisce altro. Nell’attesa di sapere che colore indosserà quest’anno l’Italia per le feste, sarà il caso di iniziare a pensare ad un piano B!