La stagione dei festival cinematografici ha recentemente concluso la sua tappa italiana, con la 80° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Accompagnata dalla presenza di una numerosa serie di eventi con la presenza di personalità del jet set internazionale, alla rassegna veneziana hanno esordito alcune delle produzioni che nei prossimi mesi ritroveremo sugli schermi e nelle piattaforme multimediali.
Una segnalazione è d’obbligo per i riconoscimenti principali, ed in particolare Poor Things, che ha vinto il Leone d’Oro, ed Evil Does Not Exist che ha ricevuto il Leone d’Argento. Sempre per le note di cronaca, ricordiamo anche il Leone d’oro alla carriera assegnato alla regista Liliana Cavani; il Leone d’argento per la migliore regia al film Capitano di Matteo Garrone; la pellicola Il Comandante di Edoardo De Angelis, scelta per la inaugurazione della rassegna; e la co-produzione italo-svizzera Lubo, del regista Giorgio Diritti, cui hanno contribuito RAI Cinema, RSI-Radio Televisione Svizzera SRG/SSR, l’Ufficio Federale della Cultura di Berna, e la Filmstiftung della città di Zurigo.
Spente le luci della ribalta veneziana, l’attività dei professionisti nella settima arte continua, passa dalla forma alla sostanza, e si avvia rapidamente alla cerimonia più attesa: la consegna degli Oscar. Per candidarsi, la commissione esaminatrice, la Academy Motion Picture Arts & Sciences di Beverly Hills, incarica le sue delegazioni nazionali a selezionare le opere che si propongono.
In Italia, il compito è affidato alla Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali-ANICA, già nota come ANICAGIS, che ritroveremo fra poco.
Questo primo esame inizia il 20 settembre, si conclude 21 dicembre, e ha una appendice il 23 gennaio con la comunicazione ufficiale delle nominations che riceveranno i premi di categoria nella cerimonia finale del prossimo 10 marzo 2024 al Dolby Teather di Hollywood.
Ma restiamo a Venezia, e commentiamo due fra più attesi eventi mondani del Festival del Cinema 2023.
Iniziamo con quello di apertura, i DVF Awards.
Promossi dalla Diller-von Furstenberg Family Foundation, della stilista Diane von Furstemberg ed il consorte Barry Diller, i DVF Leadership Awards premiano l’impegno civile di opinion-leaders internazionali.
In ordine alfabetico, cinque sono i vincitori della edizione 2023. Joy Buolamwini, accademica di fama mondiale in ambito digitale, titolare di un dottorato di ricerca al prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Boston, e fondatrice della Algorithmic Justice League, impegnata la promozione di un uso responsabile della tecnologia informatica. L’avvocatessa Amal Clooney, intervenuta a Venezia con il marito George Clooney, da vent’anni impegnata nella tutela dei diritti umani presso le massime istanze giudiziarie internazionali ed ora presente anche nella Task Force on Accountability for Crimes Committed in Ukraine. La ecuadoriana Helena Gualinga, attiva nella difesa del clima ed in particolare della foresta amazzonica, il polmone verde del nostro pianeta. Amina J. Mohammed, Vice Segretario Generale e Presidente del Gruppo per lo sviluppo Sostenibile presso le Nazioni Unite. La indo-canadese Lily Singh, personalità mediatica digitale in ambito globale, paladina della inclusione sociale e tutela di genere. A seguire, segnaliamo un evento altrettanto atteso, e che ha concluso la rassegna veneziana: il Better World Fund, promosso dal businessman e produttore cinematografico Manuel Collas de La Roche. Tema della edizione 2023 è stato il “Women Empowerment”, accompagnato da una asta benefica a sostegno delle attività della Maria Callas Foundation ed in particolare della creazione di un museo. Opinion leader nel panorama artistico mondiale, per Collas de La Roche “l’industria cinematografica ha un ruolo fondamentale nella promozione di valori sociali, educativi e ambientali”, e dunque anche “incoraggiando la partecipazione di genere si contribuisce allo sviluppo di una società più equa ed inclusiva.” L’evento Better World Fund, moderato da Elisabeth Moreno, già delegata per le pari opportunità, le diversità e l’inclusione di genere nel governo francese del Primo Ministro Jean Castex, si è articolato nella masterclass Empowering Women in the World of Cinema, cui hanno contribuito anche tre individual speakers, in tema di Empowering Women in Business. Tra le personalità intervenute, note agli addetti ai lavori, segnaliamo la presenza, delle attrici Rossy de Palma e Nadia Fares; della accademica Lorrene Ferrandes; della imprenditrice Karine Gros; delle movie-producers Euzhan Palcy e Tarina Patel; della regista Yasemin Şamdereli e della imprenditrice Solange Vivens. Segnalazione a parte per due personalità conosciute non solo dal jet-set internazionale, ma anche dal grande pubblico. Iniziamo da Kiera Chaplin, imprenditrice, nipote di Charlie Chaplin, e pronipote del drammaturgo americano Eugene O’Neill. Ultima, e non per caso, Valentina Castellani Quinn. Nipote del presidente dell’ANICAGIS di cui abbiamo riferito in apertura, oggi Valentina Castellani Quinn è produttore cinematografico e continuatrice a Hollywood, capitale mondiale del cinema, delle attività e di una visibilità professionale nel mondo della settima arte che la sua famiglia ha in corso da generazioni. Quest’anno, oltre ad intervenire come panelist alla conferenza del Better World Fund, Valentina Castellani Quinn era presente a Venezia per presentare il film The Performance, tratto da una short-story di Arthur Miller, ed interpretato da Jeremy Piven, pluripremiato vincitore di Grammy ed Emmy Awards, gli Oscar televisivi americani. In attesa di partecipare al Festival del Cinema di Roma, in calendario dal 18 al 29 ottobre, a Venezia l’attore statunitense è stato premiato dalla giuria del Better World Fund, insieme a Cateno de Luca, sindaco di Taormina, città dalla quale Valentina Castellani Quinn nelle scorse settimane è stata nominata ambassador per tutte le iniziative in campo artistico, cinematografico e culturale nel mondo.
di Andreas Grandi