“Costruite con nostre tasse, rischio che Berlusconi le controlli”
Nessuna trattativa con Mediaset, lo Stato non scenderà sotto il 51% nella quota azionaria di Raiway, la società che controlla le torri di trasmissione della tv pubblica. Lo ha precisato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervistato dal Corriere della sera. “Posto che il controllo di un’impresa non richiede il 51%, in questo caso – ha spiegato – il 51% viene mantenuto per dare un segnale aggiuntivo che lo Stato non intende perdere il controllo di Rai Way: 51% è anche un numero simbolico. Nel caso di Enel lo Stato era già intorno al 30%”.
Con Mediaset “per quanto mi riguarda – ha aggiunto – non c’è nessuna trattativa. Ci siamo stupiti quando abbiamo visto ciò che succedeva. Non abbiamo intrapreso né azioni né contromisure salvo ribadire il limite del 51%, a dimostrazione che non c’è intenzione di perdere il controllo di Rai Way”. Alla domanda se una trattativa potrebbe aprirsi di fronte all’ipotesi che Mediaset scenda sotto quota 66%, il ministro ha replicato: “Ripeto non c’è nessuna trattativa, non ce n’è nessuna intenzione, né sono stato approcciato da qualcuno per questo. Una quota è stata messa sul mercato, lì si faranno le scelte: ci sono vari operatori che possono essere interessati allo scambio delle partecipazioni disponibili”.
C’è un piano su Rai Way che ne prevede la confluenza in un polo unico con Ei Towers e Inwit, o anche solo con quest’ultima società di Telecom? “Non ne sono a conoscenza”, ha precisato Pdoan, secondo il quale “l’operazione rientra nella logica del governo di verificare quali partecipate possano creare un valore che serva a abbattere il debito e a aumentare l’efficienza grazie a una maggiore esposizione al mercato dei management. L’operazione Rai Way è nata con questa filosofia e la mantiene. Poi il mercato si è manifestato con un’Opas: il perché è domanda che lascio a altri. L’intenzione del governo resta quella”.
Il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico (M5S), è tornato a contestare la vendita delle azioni di Raiway, accusando il Governo, in una intervista a “In 1/2 ora” su Raitre, di “irresponsabilità” perché “si è andati a una forma di privatizzazione senza piano strategico”. La struttura che controlla le torri di trasmissione della tv pubblica “è stata buttata in pasto a mercato e alla Borsa senza aver fatto una legge seria sul conflitto di interessi (perché il Pd non la vuole fare) e una legge seria sull’antitrust”.
A suo giudizio è stata fatta “un’operazione chirurgica, per mettere sul mercato le antenne di proprietà pubblica”. Fico ha ricordato di aver lanciato già lo scorso anno l’allarme sulla possibile acquisizione delle torri Rai da parte di Silvio Berlusconi e ha replicato al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha ribadito oggi l’intenzione del Governo di mantenere la maggioranza azionaria. “Non mi fido – ha detto il presidente della Vigilanza – del Governo né di questi numeri: il 51% di proprietà pubblica non garantisce il controllo pubblico, abbiamo visto che con i patti parasociali può essere il privato a controllare. Si remunera il capitale privato e non si tutelano i cittadini”.
A giudizio dell’esponente stellato “il punto principale è far comprendere bene ai cittadini italiani cosa sono queste torri: diffondono il segnale radiotelevisivo, in questo momento ci permettono di andare in onda, ma in queste antenne passano tutte le intercettazioni dei magistrati e la sicurezza nazionale: le chiamate di emergenza della Difesa. Quindi, chi prende questo prende un pezzo del potere in Italia”.
Askanews