Avere bisogno di una madre e di un padre è necessario, ma non per forza indispensabile. Secondo quello che è stato deciso dal Consiglio federale svizzero, un bambino può crescere bene, in un ambiente sano e protetto anche avendo due genitori omosessuali, l’importante è che il bambino in questione sia figlio, legittimo o no, del partner
Ha fatto molto discutere e continua a suscitare il clamore di alcuni (non di tutti!) la decisione che è stata presa in Svizzera la settimana scorsa quando, con 113 voti contro 64 (e 4 astenuti), il Consiglio nazionale ha riconosciuto alle coppie omosessuali il diritto di adottare che sarà però limitato ai soli figli del partner. Per molti è stata una vittoria, per altri il risultato di un’apertura mentale che contraddistingue la Confederazione Elvetica, nonché un importante punto di svolta in materia di diritti civili in Svizzera, certo è che si tratta sicuramente un risultato straordinario e che segna davvero un momento di grande cambiamento sociale, che scavalca alcuni pregiudizi che per anni, decenni, hanno dominato nei pensieri dei benpensanti! Non è neanche un risultato unico e privo di precedenti, sono diverse le nazioni che già da diverso tempo hanno fatto questa scelta in campo di adozione gay, già gli omosessuali della Germania e della Finlandia godono di questo privilegio, mentre addirittura in molte altre nazioni l’adozione è legale anche per single e coppie di omosessuali.
Mentre l’Italia rimane ancora fortemente ancorata alla decisione di non permettere alcun tipo di adozione in questo senso, in Svizzera la barriera di tali convenzioni sembra essere stata abbattuta anche se non senza malcontenti. Contro la proposta, infatti, su cui pende la minaccia di referendum nell’eventualità che diventi legge, si sono schierati i deputati UDC e una parte dei gruppi PLR e PPD. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. La mozione «Diritto in materia di adozione: pari opportunità per tutte le famiglie», chiedeva che venissero modificati gli articoli di legge sulle unioni civili affinché ogni adulto, indipendentemente dal suo stato civile o dalle preferenze sessuali, potesse adottare un bambino. Fino adesso la legge non vieta, almeno in teoria, l’adozione a persone omosessuali che non hanno formalizzato la propria relazione, per via del diritto concesso ai single.
Con tale mozione, le adozioni riguarderanno quindi qualsiasi figlio naturale o adottato avuto dal partner prima dell’inizio della relazione. Ciò permette così anche alle coppie “in unione domestica registrata” di adottare un bambino (soprattutto nel caso si tratti del figlio del proprio partner, quindi il figliastro), cosa che non era prevista nella legge sulle unioni registrate entrata in vigore nel 2007. Infatti è risaputo che già oggi molti bambini siano allevati da coppie omosessuali, essi non godono tuttavia delle medesime tutele giuridiche di cui beneficiano i figli di genitori sposati. L’adozione dei figliastri anche per le coppie omosessuali equiparerebbe giuridicamente i bambini allevati da partner registrati a quelli cresciuti da coppie sposate. Se da un lato però il Consiglio federale ammette l’adozione del figliastro da parte del genitore omosessuale, dall’altra parte è invece contrario a permettere in generale alle coppie omosessuali di adottare un bambino o di procedere con la procreazione assistita. In effetti adesso si delinea in Svizzera un quadro legale non proprio chiaro, anzi contraddistinto da “distorsioni e a situazioni assurde”, come ha sottolineato il deputato socialista, Carlo Sommaruga proprio per il fatto che attualmente la legge vieta alle coppie omosessuali l’adozione (di bambini terzi), mentre concede, almeno teoricamente, questo diritto a singoli individui, quindi anche a gay e lesbiche che non abbiano formalizzato la loro relazione. Inoltre al figliastro viene concessa un’opportunità di adozione in più rispetto al bambino terzo.
Il figliastro, infatti, potrebbe ritrovarsi con due mamme, due papà mentre chi non ha nessuno dei due genitori, un bimbo solo, gli viene privata un’ulteriore possibilità. In effetti è il caso di chiedersi, a questo punto, che differenza ci sia tra il figlio di uno dei due patner omosessuali e un bambino privo di genitori, forse che la crescita del primo è già predisposta in un certo modo a causa del genitore omosessuale, mentre quella di un altro bambino può essere definita in altra maniera? E per quale motivo questa distinzione? Sembra una differenza inutile perché la crescita di un bambino dovrebbe essere tutelata allo stesso modo per tutti, figli di omosessuali e non. Questa legge comporta un cambiamento sociale notevole, elimina alcune discriminazioni che riguardano la figura genitoriale, ma ne comporta altre che riguardano i bambini. Staremo a vedere come si delineerà la situazione in futuro.