Ripresa degli scontri dopo lo scambio di ostaggi tra Hamas e Israele. Le tragiche storie di piccoli prigionieri…
È stata breve la tregua tra Hamas e Israele che ha permesso lo scambio e la liberazione di ostaggi. Dopo sette giorni di stop, sono ripresi venerdì mattina i combattimenti, come ha dichiarato l’esercito israeliano, poiché Hamas non ha rispettato il giorno di proroga in più che era stato aggiunto, poiché “Hamas ha violato la tregua e ha sparato anche in territorio israeliano”, e per questo motivo “le Forze di Difesa Israeliane hanno ripreso a combattere contro l’organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato l’esercito israeliano in un comunicato.
Nello stesso tempo, il Ministero degli Interni di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che “gli aerei israeliani stanno sorvolando la Striscia e i loro veicoli hanno aperto il fuoco nel nord-ovest dell’enclave”. La conferma dei combattimenti arriva da Al Jazeera che, citando diversi testimoni a Gaza City e a nord della striscia di Gaza, afferma che “sono in corso pesanti scontri tra gruppi di combattenti palestinesi e truppe israeliane”. La ripresa dei bombardamenti ha già prodotto i primi tragici bilanci con la morte di 29 palestinesi, tra cui anche bambini, come ha annunciato il ministero della Salute di Hamas, al governo dell’enclave. Nello stesso tempo, la pressione sugli ospedali della Striscia, già messi a dura prova, è notevolmente aumentata con la ripresa dei combattimenti. Alla luce dei nuovi scontri dopo la tregua, Hamas ha dichiarato che affronterà con “fermezza” ed “eroismo” gli attacchi delle forze israeliane.
Attacco a Gerusalemme
La fine della tregua era stata preceduta da un attentato a Gerusalemme, il 30 novembre, con due terroristi che hanno aperto il fuoco contro una fermata del bus uccidendo una ragazza di 24 anni sul colpo e due persone anziane morte in ospedale per le ferite riportate e ferendo altre 6 persone.
L’attacco è stato immediatamente rivendicato da Hamas. In un messaggio Hamas afferma che due uomini armati del gruppo hanno sferrato un attacco a una fermata dei bus e che l’operazione è la “risposta naturale ai crimini senza precedenti commessi dall’occupazione”, riferendosi alle recenti operazioni nella Striscia di Gaza, scattate dopo l’attacco del 7 ottobre.
Lo scambio dei prigionieri e ostaggi
I giorni di tregua, come concordato, sono stati utilizzati per uno scambio di prigionieri. Secondo le trattative, Tra Hamas e Israele sono stati rilasciati circa 60 ostaggi israeliani e 180 prigionieri palestinesi. A questi sono stati aggiunti altri 23 ostaggi, per lo più thailandesi che vivono in Israele. Ma ancora sarebbero tanti i prigionieri nelle mani di Hamas, l’esercito israeliano, infatti, ha stimato che lo scorso 7 ottobre, giorno dell’attacco contro lo stato ebraico, sono state rapite circa 240 persone. Tra queste però, Hamas ha dichiarato che alcuni sono nelle mani di altri gruppi armati palestinesi a Gaza.
Tra i liberati israeliani c’è la piccola Abigail, la bimba di 4 anni di nazionalità americana e israeliana, rimasta orfana nell’attacco del commando di Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre.
La piccola, secondo quanto riportato da un alto funzionario americano, sarebbe stata testimone della morte dei genitori, la madre, infatti, è stata uccisa davanti ai suoi occhi, mentre il padre sarebbe stato a sua volta ucciso nel tentativo di proteggerla. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che la piccola Abigail “non ha più genitori, ma ha un intero Paese che la abbraccia. Ci prenderemo cura di lei”.
Non ce l’ha fatta a tornare invece il piccolo Kfir Bibas, il bambino di dieci mesi divenuto uno dei simboli del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Kfir è morto con la madre e il fratellino di 4 anni a causa di “precedenti bombardamenti” su Gaza da parte l’esercito israeliano. Questo è quanto annunciato dalle Brigate Al Qasam, braccio armato del gruppo islamista Hamas. Nulla si sa del padre del bambino, sequestrato con tutta la famiglia.
Nonostante la ripresa degli scontri, secondo la Cnn, sarebbero ancora in corso le trattative per il rilascio degli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia. Pare infatti che nessuna delle parti influenti coinvolte – Hamas, Qatar, Israele, Usa ed Egitto – abbia annunciato pubblicamente una rottura nei colloqui. Secondo la Bbc, si cerca di raggiungere una nuova tregua, con il rilascio di altri prigionieri, probabilmente 10 donne e minori.