Ticino terra di sensibilità culturali italo-elvetiche, di preziose raccolte d’arte, di capolavori. E non è detto che i capolavori debbano necessariamente essere conservati in musei od in luoghi inaccessibili. L’arte è espressione di democrazia e giustifica il suo esistere non solo quando è custodita: ma anche quando viene mostrata e condivisa. E’
questo lo spirito con cui per la stagione espositiva 2018-2019 a Lugano la Fondazione Gabriele ed Anna Braglia presenta al pubblico svizzero ed italiano una mostra di settantasei opere intitolata “Da Kandinsky a Nolde – le collezioni Braglia & Johenning”. Riassumiamone velocemente le origini. Due famiglie di industriali: una di origine italiana e l’altra tedesca. La medesima condivisa passione per i maestri dell’Espressionismo tedesco. E due giganti dell’arte della prima metà del Novecento come riferimenti per tutta la esposizione: Vassily Kandisnsky, esule russo, fondatore della pittura astratta, ed il suo contemporaneo tedesco Emil Nolde, maestro dell’espressionismo. Ambedue tormentati dal desiderio di trasmetterci una loro visione della realtà per mezzo di colori vivaci e forme scomposte, inevitabilmente contaminate dalle inquietudini per le tragedie socio-politiche dell’inizio del secolo scorso. Arte, storia sociale, tormento individuale, sensibilità collettiva: terreno fertilissimo per lo sviluppo di capolavori. Per l’artista: l’arte è figlia del tempo. Per il collezionista, il tempo è figlio dell’arte: possedere un opera significa tramandarne il messaggio. Da questo eterno rincorrersi di emozioni, come in questo caso, sono nate due raccolte parallele ma ora presentate congiuntamente. Illustriamone i contenuti. Nell’ultimo ventennio la svizzero-italiana Fondazione Braglia ha riunito ben sessanta produzioni espressioniste ed oggi offre una panoramica completa sulle tre principali correnti della pittura moderna tedesca. Gli artisti del gruppo Die Brücke, attivo fra Dresda e Berlino dal 1905 al 1913, ispirati dal loro maestro Eric Nolde. Di seguito: gli esponenti della corrente Der Blaue Reiter, guidati da Vassily Kandisnsky, presenti a Monaco e Murnau fra il 1909 e il 1913. Infine, i rappresentanti del Bauhaus, ispirato da Walter Gropius e Paul Klee, attivi a Weimar, Dessau e Berlino dal 1919 al 1933. In Germania, invece, i collezionisti Friederich e Renate Johenning in trent’anni di pazienti acquisizioni sono riusciti a riunire una raccolta di oltre cinquanta opere che parte dalla fine dell’Ottocento ma si concentra in modo particolare sulla produzione espressionista. La Fondazione Braglia non ha scopo di lucro, ma persegue finalità educativo-culturali in campo artistico e promuove esposizioni e conferenze sull’arte moderna e contemporanea a livello internazionale. Inoltre gestisce uno spazio museale con lo scopo di preservare nel tempo la integrità della sua collezione e mostrarla liberamente al pubblico. Maggiori informazioni sul sito: www.fondazionebraglia.ch.
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