Il campionato 2023 di Formula 1 ha esordito questo fine settimana in Bahrein, sul circuito della capitale Manama, con il XIX Gulf Air Bahrain Grand Prix, secondo la denominazione ufficiale. Se ormai non fa quasi più notizia il primo e secondo posto del team Red Bull Racing Honda, con il campione in carica Max Verstappen al comando e Checo Perez subito a seguire, è invece il sorprendente il terzo posto di Fernando Alonzo su Aston Martin Aramco Mercedes a ricordarci che la attuale stagione iridata è iniziata con novità non sempre positive per i colori italiani. Ma andiamo con ordine. La griglia di partenza, che allineava il quartetto dei campionissimi Verstappen e Perez incalzati dai due ferraristi Leclerc e Sainz, lasciava immaginare un risultato prevedibile ed una gara tutto sommato limitata al gruppetto dei soliti noti. Niente di più errato. Anche in questo inizio di stagione la coppia di Red Bull ha fatto gara a sé, in particolare l’olandese volante, è stato sempre al comando dal primo all’ultimo giro alla guida di una sua RB19 talmente perfetta che gli avrebbe consentito una guida con il gomito fuori dal finestrino, come un qualsiasi pilota della domenica. Ottima, oltre che scontata, la difesa da parte di Checo Perez, compagno di squadra in Red Bull, che ha respinto l’assalto dei due ferraristi. A proposito di Ferrari: dato che la vendetta è un piatto che si serve freddo, in Bahrein le rosse di Maranello sono sembrate non avere risolto i problemi di affidabilità del motore, uno dei motivi che portarono alle dimissioni di Mattia Binotto, nel 2022 team principal della scuderia.
La ricerca esasperata della massima potenza e le difficoltà dello smaltimento aerodinamico delle temperature provocate dalle componenti meccaniche, anche sul circuito di Manama spazzato dalla sabbia del deserto hanno portato il team Ferrari, oggi sotto la nuova direzione di Frederic Vasseur, ad una guida attendista, talvolta rinunciataria. Se ne è avuta conferma al 26° dei 57 giri previsti, quando Leclerc pur di non forzare il motore ha sorprendentemente dato spazio al sorpasso di Checo Perez, che altro non aspettava per balzare in seconda posizione. Il motivo di tanto fair play lo si è compreso poco dopo, al 41° giro, quando la power unit della Ferrari di Charles Leclerc è improvvisamente ammutolita, e in mondovisione sono comparse le immagini del suo contachilometri in discesa libera, poi confermata dal messaggio del monegasco al suo team: “il motore non funziona”. Il ritiro di Leclerc ha lasciato in pista Sainz, che a distanza di soli tre giri dal ritiro del compagno di scuderia non è riuscito ad ostacolare il sorpasso del suo connazionale Fernando Alonso, che ha poi concluso la gara al terzo posto. Che si inizi a parlare di Alonso di Aston Martin solo a questo punto è intenzionale ma doveroso perché, dopo avere riservato le breaking news ai soliti noti, oggi i veri protagonisti sono stati loro. Il 41enne asturiano, considerato sulla via del tramonto, la scorsa stagione aveva lasciato il team Alpine che esitava a confermarlo. Ebbene, oggi è prima guida in Aston Martin e ha molta voglia di riscatto. Anche il team britannico, che voci di mercato davano pronto al cambio di proprietà, a fine 2022 ha preferito ingaggiare dei nuovi tecnici dal team Red Bull che hanno completamente riprogettato la vettura, ora tornata pista rinnovata per il 95% delle sue componenti. E i risultati si vedono: in Bahrein Fernando Alonso ha raggiunto il terzo posto sul podio, totalizzato la sua 99° vittoria in carriera e si è anche preso il titolo di driver of the day, miglior pilota.
Il suo compagno di scuderia in Aston Martin, Lance Stroll, pur con un polso fratturato, si è invece qualificato al 6° posto. Complessivamente positiva la prestazione dell’altro team italiano in gara, la Alfa Romeo Ferrari, che ha visto assegnare a Zhou Guanyu, 16° in graduatoria, il riconoscimento come pilota più veloce in gara, e ha piazzato Valtteri Bottas all’ottavo posto sulla linea del traguardo, immediatamente dietro i team Red Bull, Ferrari, Aston Martin, e Mercedes.
In attesa della prossima gara, per il Grand Prix della Arabia Saudita, i risultati di questa settimana già permettono un primo esame dei valori in pista.
Le due Red Bull lasciano Bahrein con Max Verstappen capoclassifica a 25 punti, seguito a soli 12 centesimi di secondo dal compagno Checo Perez, con 18 punti. La Aston Martin di Fernando Alonso, è terza a 15 punti, ma con un ritardo di 39 millesimi dal vincitore. A seguire, cresce il distacco cronometrico, e quello tecnico riflesso dalla graduatoria, con i +48 millesimi della Ferrari di Carlos Sainz e 12 punti in classifica; i +51 della Mercedes di Lewis Hamilton con 10 punti; i +54 millesimi della Aston Martin di Lance Stroll con 8 punti; i +56 millesimi di George Russell di Mercedes, con 6 punti; ed infine i +72 millesimi di Valtteri Bottas di Alfa Romeo Ferrari, con 4 punti.
Al termine del Grand Prix del Bahrain le posizioni di testa della classifica costruttori invece allineano Red Bull con 43 punti, Aston Martin con 23, Mercedes a 16, Ferrari con 12 e Alfa Romeo Ferrari a 4 punti.
di Andreas Grandi
Foto: F1 & team media