Tutto è relativo. Questa la chiave di lettura per classifica e cronaca dopo il Grand Prix d’Austria, decima tappa della stagione iridata di Formula Uno, corsa sull’asfalto del Red Bull Ring di Spielberg, circuito nuovo, veloce ma, come vedremo, non privo di insidie. Primo sul podio si conferma Max Verstappen, di Red Bull: ieri vincitore, ma non troppo.
Alle sue spalle: Charles Leclerc, di Ferrari, secondo ma non per caso. A seguire, Sergio Perez, ancora di Red Bull, terzo per forza di circostanze.
Con una eccezione alla regola, diamo onore anche al quarto classificato: Carlos Sainz, l’altro ferrarista.
A questo punto il messaggio è chiaro: il campionato 2023 della massima categoria automobilistica si prepara a voltare pagina.
Verstappen, capoclassifica, sul circuito casalingo del Red Bull Ring ha confermato la superiorità tecnica della sua monoposto austro-britannica.
Ma resta inspiegabile perché le prestazioni non sono le stesse quando sulla medesima vettura troviamo Sergio Perez, gregario per contratto ma non per carattere.
A voler pensare male, potremmo osservare che le prestazioni del messicano hanno iniziato il loro declino proprio quando, ad inizio stagione, comunicò ai media di sentirsi anche lui pronto a vincere il campionato. Vittoria relativa, dunque, quella austriaca di Verstappen, figliol prodigo per grazia ricevuta dagli ingegneri di Red Bull.
Terzo posto di prestigio invece, quello di Perez.
In Stiria è addirittura partito 15° dopo una penalizzazione nelle qualifiche e, sia detto senza offesa, aver causato il fuori pista del compagno Verstappen che ha poi minimizzato l’accaduto, almeno a parole ed in pubblico.
Nella tappa austriaca le Ferrari invece hanno vinto e finalmente convinto. La cura del nuovo team principal, il francese Frederic Vasseur arrivato ad inizio stagione, inizia a dare i suoi frutti, in particolare a portare beneauguranti punti in classifica e rasserenare gli animi. Tuttavia, anche in questo caso, si tratta di segnali che devono ancora concretizzarsi in un dominio sugli avversari.
Lo ricorda, ad esempio, la insistenza con cui Carlos Sainz ha chiesto al team di Maranello di superare il compagno Leclerc che, dopo averlo preceduto in gara, incurante delle richieste dello spagnolo, lo ha preceduto anche sul podio.
È comunque un dato di fatto che le rosse di Maranello hanno migliorato la continuità delle loro prestazioni. Idem come sopra per le Mercedes, che a partire dal GP di Monaco mostrano di avere finalmente sconfitto il porpoising, i sobbalzi del fondo vettura causati dai canali per il raffreddamento della unità motrice, riprogettati a tempo di record dopo il Grand Prix di Imola, rinviato causa alluvione.
Per le Aston Martin, dominatrici ad inizio anno, invece niente da segnalare, ma che forse proprio per questo motivo ora si trovano in difficoltà confrontate ad avversari che, lo abbiamo appena visto, hanno lavorato sodo per recuperare lo svantaggio tecnico con cui hanno esordito.
Per la cronaca di giornata, iniziamo con una doverosa segnalazione delle due Alfa Romeo, qualificatesi al 14° e 16° posto.
Ma ancora: quarantasette, avete letto bene, sono i piloti che la direzione gara ha penalizzato in qualifica e di conseguenza anche in gara per avere superato il bordo di un circuito, come il Red Bull Ring, troppo stretto per le dimensioni delle vetture.
Al termine della sosta austriaca, fortunatamente terminata senza incidenti di rilievo, sul podio troviamo Verstappen, protagonista anche del giro più veloce, seguito da un sestetto di soliti noti e di valori cronometrici in progressivo avvicinamento ai tempi segnati da Red Bull: Leclerc a 5 secondi; Perez con 17; Sainz a 21, Lando Norris di McLaren Mercedes a più 26 secondi, Alonso di Aston Martin con mezzo minuto di ritardo, ed infine i due della Mercedes, Hamilton a +39 secondi e George Russell staccato di quasi 50 secondi.
La classifica iridata piloti ritrova Verstappen con 229 punti, seguito da Perez a 148, poi Fernando Alonso di Aston Martin a 129 punti, Lewis Hamilton a 108 ed infine Carlos Sainz di Ferrarti con 86 punti.
Prevedibile, infine, la graduatoria costruttori, dominata da Red Bull, con 377 lunghezze, seguita da Mercedes a 178, poi Aston Martin a 172. Quinta è la Ferrari, distanziata di soli 158 punti, a quota 158.
A sole tre gare dalla pausa estiva prevista in agosto, la settimana prossima i piloti di Formula Uno si ritroveranno su un circuito veloce come quello austriaco, ma tra i più noti al mondo e dove nel secondo dopoguerra, precisamente nel 1948, ha debuttato il campionato mondiale piloti: Silverstone, nel Northamptonshire, la motor valley britannica.
di Andreas Grandi